la testimonianza

«Un sorriso che cura»: la lettera di ringraziamento di una paziente per il centro Habilita di Zingonia

Una lettrice, Sara, ci ha raccontato la sua esperienza con la terapia iperbarica: «Qui trovi eccellenza medica e grande umanità»

«Un sorriso che cura»: la lettera di ringraziamento di una paziente per il centro Habilita di Zingonia

Sara è una donna in cura da alcune settimane al centro Habilita di Zingonia (Ciserano) per sottoporsi alla terapia iperbarica, un trattamento medico specialistico che utilizza ossigeno puro in camera pressurizzata per curare diverse patologie. La sua esperienza, però, va ben oltre l’aspetto puramente clinico. E ce l’ha voluta raccontare in una lettera.

«In questi tempi dove critiche, giudizi e malcontenti spopolano sui social/media verso la sanità, vorrei spezzare una lancia a favore del centro Habilita di Zingonia», scrive Sara. Una testimonianza che ha voluto condividere «mettendoci la faccia», come dice lei stessa, per riconoscere il valore di chi lavora ogni giorno per la salute dei pazienti.

L’eccellenza fa la differenza

Quello che colpisce di più nel racconto di Sara è l’attenzione all’aspetto umano delle cure, «dove l’eccellenza medica e curativa fa passi da gigante ma soprattutto dove trovi un sorriso, parole gentili, educazione da parte del personale che ogni giorno ci accoglie», spiega la paziente, sottolineando come il clima positivo sia trasversale a tutte le figure professionali.

«Ci accoglie e ci accompagna verso il viaggio iperbarico, facendoci sentire in famiglia», racconta Sara. Che sottolinea poi come questo approccio coinvolga tutto il personale: «Non c’è distinzione dal tecnico all’infermiera, al medico: tutte persone in cui percepisci passione per il proprio lavoro, persone stupende».

La forza del gruppo

La terapia iperbarica, come racconta Sara, «non è semplice». Si tratta infatti di un trattamento che richiede tempo e costanza, con sedute che possono durare ore all’interno di camere pressurizzate. Ma è proprio in questo contesto che emerge la capacità del centro di creare un ambiente accogliente.

«Sapere che arrivi e trovi un clima così solare e affettuoso aiuta a superarla al meglio – spiega la lettrice -. Lì dentro è facile diventare “amici” ma soprattutto solidali», aggiunge, evidenziando come il centro riesca a creare una vera e propria comunità tra i pazienti.

Un riconoscimento doveroso

Sara conclude la sua lettera con una riflessione più ampia: «Credo sia doveroso lodare, apprezzare e ringraziare chi ogni giorno “si sporca le mani” per far funzionare al meglio la nostra nazione». Un messaggio che va oltre il singolo centro medico e abbraccia tutti i professionisti sanitari che, con dedizione e passione, si prendono cura della salute dei cittadini.

La testimonianza di Sara rappresenta un esempio di come la sanità, quando funziona bene, sappia coniugare competenza tecnica e calore umano, creando un ambiente di cura che va ben oltre la semplice terapia medica.