ringraziamento

La corsa di Sir Marathon di Treviolo, con sul petto i nomi di 163 medici caduti

Fausto Dallapiana e l'amico Velo hanno percorso venti chilometri partendo dalla cappella del Papa Giovanni per dire grazie ai tanti che sono morti per curare i nostri malati. E dal 20 maggio, per cinque giorni, sta percorrendo la 100 chilometri con i Fò di Pe «per rialzarsi»

La corsa di Sir Marathon di Treviolo, con sul petto i nomi di 163 medici caduti
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di Monica Sorti

Continuano le maratone benefiche di Sir Marathon, al secolo Fausto Dellapiana che, sorridendo, subito chiarisce: «Premetto che non ho mai corso così tanto come in questi ultimi due mesi». Due domeniche fa ha fatto la “corsa del ricordo”, che si è svolta passando dai cimiteri di Lallio, Treviolo e Curnasco, per ricordare i tanti defunti degli ultimi mesi. «Domenica scorsa ho voluto fare la “corsa del ringraziamento” in onore dei 163 medici vittime del Coronavirus, tra i quali c’è anche il nostro dottor Perego. Non sono riuscito a reperire i dati relativi ad altro personale sanitario in quanto i loro ordini, per motivi di privacy, non solo non forniscono i nominativi, ma anche i dati numerici sono incompleti. Sono in ogni caso diverse decine».

L’idea gli è venuta vedendo una foto pubblicata a San Pietroburgo dove, fuori dall'ospedale, ci sono tutte le foto dei medici russi morti. Così ha creato un pettorale di gara non usando il suo solito numero 42, ma il 163 e mettendo, invece del suo soprannome, tutti i nomi dei medici defunti. La corsa in fase 2 è stata fatta insieme all'amico Velo.

«Abbiamo iniziato dopo un paio di minuti trascorsi davanti alla cappella dell'ospedale Papa Giovanni. Abbiamo corso per una ventina di chilometri, replicando il giro della non competitiva organizzata dall'Avis Curnasco. Velo aveva espresso l'intenzione di correre una prima parte, per poi “scatenarsi” e fare un allenamento di qualità, abbandonandomi al mio destino, in qualche luogo sperduto. Ma si sa che in molte persone la corsa fa risaltare i lati migliori, e quindi si è sentito in obbligo di non abbandonare il vecchietto per strada. Alla fine corsa, se devo essere sincero, facevo pure fatica a mantenere il passo che per lui era di tutto riposo».

Fausto non ha corso con la sua solita maglietta dei Runners Bergamo, ma con una maglietta nera in segno di lutto. Ora, dal 20 maggio, per cinque giorni, percorrerà la 100 chilometri con i Fò di Pe, e il ricavato andrà a Emergency. «Questa sarà la corsa del rialzarsi».

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