La testimonianza

Marco Togni di Urgnano sorpreso dal terribile terremoto in Turchia: «Qui han perso tutto»

Il 27enne è partito a settembre per un lungo viaggio in bicicletta con destinazione la Thailandia. Si trova a 7 km dall'epicentro del sisma

Marco Togni di Urgnano sorpreso dal terribile terremoto in Turchia: «Qui han perso tutto»
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Il drammatico terremoto che ha colpito nei giorni scorsi Turchia e Siria ha sorpreso anche Marco Togni, 27enne di Urgnano che a settembre scorso ha intrapreso un viaggio in bici verso la Thailandia.

A raccontare la vicenda sono i colleghi di PrimaTreviglio, che spiegano come Togni, mentre si trovava a Gaziantep, cittadina molto vicina all’epicentro del sisma (circa sette chilometri), sia stato infatti coinvolto dalle scosse e come, dopo lo spaesamento inziale, il 27enne abbia deciso di fermarsi per dare una mano alla popolazione locale.

«Sono arrivato tre o quattro giorni prima del disastro - racconta il giovane -, ospite di un giovane del posto perché proprio il giorno dopo il mio arrivo c'è stata una fortissima nevicata e, con le strade imbiancate, era impossibile rimettersi subito in sella. Presto si sono trasformate in una lastra di ghiaccio. Ero in attesa che le condizioni meteorologiche migliorassero, ma è arrivato il terremoto».

La scossa nel cuore della notte

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Una notte da incubo in cui ha vissuto, sulla sua pelle, l'esperienza agghiacciante del terremoto. «Io e il ragazzo che mi ospitava ci siamo svegliati perché tremava tutto - spiega ancora Togni in uno dei suoi messaggi vocali inviati a PrimaTreviglio -. Gli oggetti sul tavolo sono volati a terra e i quadri sono caduti dal muro, il lampadario sbatteva a destra e a manca: è stato terribile, ma solo dopo mi sono reso conto che la scossa, oltre ad essere potentissima, era stata anche di lunga durata».

In due minuti si è vestito e ha infilato le scarpe. Il palazzo ha tremato, ma per fortuna non è crollato. «Siamo corsi subito in strada dove c'era già il delirio, con la gente che gridava, piangeva e si abbracciava. Ho percepito davvero tanta disperazione. Io sono in viaggio e con me ho solo la mia bicicletta e una tenda, mentre qui la gente ha perso tutto: la casa, i propri cari...».

La notte all’addiaccio e la scossa alla stazione

In seguito, ragazzi e padri di famiglia hanno cominciato a collaborare, portando della legna e accendendo dei fuochi, poi hanno montato delle tende per mettere al riparo anziani e bambini, a cui hanno portato delle coperte. «Siamo rimasti lì per circa cinque ore, dopo la prima scossa ce ne sono state infatti altre quattro o cinque abbastanza forti. Nessuno si fidava a rientrare in casa».

Non appena la situazione è migliorata, Togni si è diretto alla stazione degli autobus, ma tutte le corse erano state sospese per lo stato di emergenza. Dopo circa un'ora, è arrivata un'altra scossa. «La stazione si era riempita all'inverosimile, con gente disperata che cercava una via di fuga dalla città: tutti correvano verso le uscite di sicurezza ammassandosi lì, per fortuna però non si è fatto male nessuno e la scossa è stata breve e leggera».

Marco Togni

L’aiuto alla popolazione

Capito che rimanere in stazione sarebbe stato inutile, Marco è tornato in città per dare il suo aiuto: il Comune aveva già messo a disposizione edifici sicuri e lì ha distribuito materassi, coperte e cuscini alle persone più anziane in vista della notte, poi si è diretto in un parco per montare la sua tenda, aggregandosi ad alcune famiglie che stavano accendendo dei fuochi per strada, anche loro timorose di dormire al chiuso.

In seguito, ha portato persone in carrozzina o con le stampelle in uno degli edifici sicuri ed erano circa le tre di notte quando, esausto, si è fermato anche lui lì a causa del gelo intenso. Dato che non si poteva ancora partire in bus, ha iniziato a fare da "pony spesa" per la gente del posto. «Adesso sono ancora qui, si dorme poco e si sentono scosse, sono un tutti spaventati - conclude il 27enne -. Tanti morti, feriti e dispersi. Sto aiutando come posso per ricambiare l’ospitalità dei turchi, speriamo che la situazione migliori».

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