Ceci, pontiere di Forza Italia: «Il centrodestra sta lavorando a una super lista civica»
«I partiti da soli non sfondano più e basta candidati scelti da Roma, non ripetiamo l'errore fatto nel 2019. Io in pole? Sono disponibile»
di Wainer Preda
Sereno, convinto e determinato. Gianfranco Ceci pare in gran forma. Abbronzato dopo una recente settimana di vacanza, classe 1960, avvocato con uno studio affermato, conosce bene la politica bergamasca. Ha fatto il suo debutto a Palazzo Frizzoni, come consigliere comunale, nel 1995. Poi ha scalato tutti i gradini fino ad arrivare a quello di vicesindaco, accanto a Franco Tentorio. Di lui si parla molto, in città, in questo periodo. Voci di corridoio lo vorrebbero candidato sindaco alle prossime elezioni.
Ceci, il tema è chiaro: sarà lei il candidato sindaco?
«Lo dite voi, non io. Mi limito a dire che stavolta la candidatura non può arrivare dall’alto. Non può essere Roma ancora a decidere. A questo giro probabilmente la candidatura, sia a destra sia a sinistra, arriverà dal basso».
Ma ne è sicuro?
«È la mia opinione. Ormai sindaci, assessori e consiglieri comunali sono paragonabili a volontari della politica. Non sono politici. In Consiglio comunale ci sono persone che vivono della loro professione, non di politica, e hanno dedicato la loro vita all’amministrazione. Per questo le dico che la candidatura deve arrivare da chi ha lavorato sul campo, da chi ha le preferenze, da chi ha esperienza. In una città matura, una candidatura calata dall’alto sarebbe l’ennesimo errore».
Lei si è molto impegnato per questa città. Con che risultati?
«In 27 anni ho assunto incarichi importanti che credo di essermi guadagnato sul campo. Ho fatto l’assessore, il vicesindaco, il capogruppo, il presidente del Consiglio. È un’esperienza che ti dà una visione di lungo corso».
Dunque sarebbe il candidato naturale del centrodestra?
«Non sarò io a dirlo».
In città però si parla di questo.
«Si sono già scatenate una ridda di voci. Da Fratelli d’Italia, alla Lega, a Forza Italia».
Di Forza Italia si dice che avrebbe già due nomi oltre al suo: Jannone e Gallone. Cosa ne pensa?
«Jannone vuole rimettersi in gioco. Non so a che livello: locale, regionale o nazionale? Non l’ha esplicitato. Alessandra è una degnissima candidata. Il discorso è aperto. Ma siamo amici, abbiamo sempre avuto buoni rapporti. Non siamo ai coltelli. Non c’è rivalità né personale né politica».
Ma a una decisione prima o poi si dovrà arrivare.
«Le posso garantire che non arriverà negli ultimi due mesi, come la volta scorsa. Il candidato verrà indicato spero dal centrodestra unito: e a Bergamo è unitissimo, più che a livello nazionale. Il centrodestra indicherà qualche settimana dopo, qualche mese dopo le politiche, il suo candidato sindaco. Non rifaremo gli errori del passato, perché significherebbe mandare il candidato allo sbaraglio».
Disponibile ad andare da solo con una sua lista civica, se non sarà lei il candidato?
«L’evoluzione della politica porta, a livello amministrativo, a puntare su liste civiche. Anche nelle medie città. Non stiamo lavorando alla lista di Ceci, ma a una lista civica, individuando fin da adesso le persone migliori sul territorio. E non è in questo momento la lista Ceci, ripeto. Sarà una lista a disposizione del sindaco. Molti mi hanno chiesto di potersi impegnare per la città. Mi hanno anche chiesto però di non mettersi sotto alcuna bandiera politica». (...)