Passo indietro

Come dovrebbe cambiare il divieto agli spostamenti tra Comuni a Natale e Capodanno

Il premier ha ceduto alle pressioni di governatori, sindaci e opposizioni, ma ancora non è chiaro cosa deciderà. Probabile un limite provinciale, ma non è esclusa la deroga solo per paesi sotto i cinquemila abitanti

Come dovrebbe cambiare il divieto agli spostamenti tra Comuni a Natale e Capodanno
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Che si cambi è certo, poco chiaro è il "come". È sicuro che il Governo abbia decido si cedere alle pressioni di opposizione, governatori ma anche alcuni membri della maggioranza e fare un passo indietro sul divieto di spostamenti, imposto con decreto legge della scorsa settimana, tra Comuni nei giorni di Natale, Santa Stefano e primo dell'anno. Quel che ancora non si sa è se il divieto verrà tolto tout court oppure verrà "limato".

Esclusa quella che era stata la prima idea, ovvero allargare le maglie soltanto interpretative del divieto attraverso la pubblicazione di una nuova Faq (risposte alle domande più frequenti) sul sito del Governo, sicuramente lunedì 14 dicembre verrà presentato in Parlamento un provvedimento ad hoc. Che potrebbe prevedere o una limitazione soltanto provinciale agli spostamenti per quei giorni, oppure una libertà di movimento soltanto tra Comuni con massimo cinquemila abitanti.

In ogni caso, il premier Conte è stato chiaro: dovrà essere il Parlamento ad assumersi la responsabilità di questa decisione. Anche perché noto che all'interno del Governo ci siano esponenti decisamente contrari a ogni "concessione", in primis i ministri Roberto Speranza, Francesco Boccia e Dario Franceschini.

La strada che il Governo ha deciso di percorrere, dunque, rappresenta un buon compromesso tra la volontà di mantenere (almeno mediaticamente) il pugno di ferro e andare comunque incontro alle richieste delle altre forte politiche e degli enti territoriali. Il tutto, però, dovrà essere deciso il primo possibile. Anche perché mercoledì 16, in Senato, è prevista la discussione della mozione del centrodestra che chiede l'eliminazione in toto della norma. L'Esecutivo, stando anche a quanto riporta il Corriere, non avrebbe intenzione di farsi scavalcare e per questo spinge per risolvere la questione già lunedì.

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