L'intervista

Davide Casati (Pd): «Il 2025 può essere l'anno per una riforma della Sanità»

Il consigliere regionale bergamasco fa il punto su un tema molto sentito dai cittadini e spesso al centro di un duro confronto tra maggioranza e opposizione

Davide Casati (Pd): «Il 2025 può essere l'anno per una riforma della Sanità»
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di Nicola Magni

La sanità pubblica nazionale arranca, e quella lombarda non è da meno. Il forte squilibrio tra la domanda e l’offerta di prestazioni sanitarie, complice anche la carenza di personale, ha inevitabilmente portato a un drastico allungamento delle liste d’attesa.

Nel 2023, gli italiani che si sono trovati costretti a rinunciare alle prestazioni sanitarie sono 4,5 milioni, di cui circa 2,5 milioni per motivi di natura economica. Anche nella nostra Regione, ex fiore all’occhiello della sanità nazionale, la situazione è davvero allarmante: secondo l’Istat, nello scorso anno il 7,2 per cento dei lombardi ha dovuto desistere a farsi curare.

Non trovando l’assistenza col servizio sanitario nazionale, molti pazienti si sono trovati costretti a pagare le prestazioni di tasca propria. E si tratta di un lusso che non tutti possono permettersi: aumenta così il già grande divario nella società.

Davide Casati, consigliere regionale bergamasco del Partito Democratico, membro della Commissione Sanità (III), è sempre stato molto attento al tema sanità e tra i più critici circa l’operato della Giunta Fontana, seppur con spirito propositivo: il 3 dicembre, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, in Consiglio regionale è stata approvata all’unanimità una mozione avanzata dal Pd con Casati primo firmatario.

Prevede l’impegno della Giunta ad aumentare i servizi per le persone con disabilità e a supportare l’attività svolta dai caregiver. È stato inoltre presentato il nuovo intergruppo consigliare “Non autosufficienza e vita indipendente delle persone con disabilità” con cinque consiglieri promotori, tra cuoi Casati. Un gruppo bipartisan, rappresentativo delle principali forze politiche regionali e che (...)

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