Dopo le (tante) polemiche, a Dalmine per i gazebo bisognerà dichiararsi antifascisti
La mozione di Pd e Nostra Dalmine approvata all’unanimità, nessuna domanda verrà accettata senza la dichiarazione di rispetto della Costituzione
di Laura Ceresoli
Il dibattito sull’antifascismo è entrato nel vivo durante l’ultimo consiglio comunale di Dalmine, a seguito del clamore suscitato dalla presenza di un gazebo informativo di Forza Nuova, noto movimento neofascista, in piazza Libertà l’11 ottobre scorso.
La questione ha attirato l’attenzione pubblica poiché l’organizzazione aveva ottenuto il permesso per l’occupazione di suolo pubblico senza sottoscrivere la dichiarazione antifascista, obbligatoria per regolamento comunale.
Il disguido e la mozione
L’autorizzazione concessa è stata giustificata dal sindaco Francesco Bramani come un errore tecnico, ma la vicenda ha spinto Pd e Nostra Dalmine a presentare una mozione per ribadire il carattere antifascista della città e chiedere l’introduzione di misure correttive.
Il testo, approvato all’unanimità, chiede di informatizzare il sistema di gestione delle richieste di occupazione di suolo pubblico, assicurando che nessuna domanda venga accettata senza la necessaria dichiarazione di rispetto della Costituzione e dei valori antifascisti. Inoltre, propone di rendere più trasparenti le autorizzazioni, pubblicandole integralmente sull’albo pretorio.
«La città di Dalmine è convintamente antifascista», ha sottolineato Renato Mora, capogruppo del Pd, invocando interventi immediati per evitare il ripetersi di simili episodi.
Le promesse del sindaco
Il primo cittadino Francesco Bramani durante la seduta ha dichiarato: «Penso che nessuno in questo consiglio abbia problemi a dichiararsi antifascista, io in primis».
Ha poi annunciato che, già prima della presentazione della mozione, era stato previsto l’avvio di uno sportello telematico per la gestione delle richieste di occupazione di suolo pubblico, operativo da gennaio 2025. Con questa novità sarà impossibile procedere senza tutti i documenti richiesti e l’impasse che si è creata a ottobre verrà risolta definitivamente.
Le polemiche e la replica
Nonostante le rassicurazioni, il dibattito non si è placato. Davide Benedetti, consigliere di Nostra Dalmine, ha espresso profonda preoccupazione (...)
Anche anti comunisti, allora! Dalmine ridicola.
X essere equi oltre a sottoscrivere di essere antifascisti bisognerebbe dichiararsi anche anticomunisti visto che tutte e due le parti sono state causa di milioni di morti .