La sfida

Fratelli d'Italia, scontro fra Tremaglia e Paolo Franco. Ma da Roma arriva il diktat

Alta tensione alla vigilia del congresso provinciale del 3 dicembre. Alla fine si andrà al voto unitario sul parlamentare, che vuole candidare Pezzotta a sindaco

Fratelli d'Italia, scontro fra Tremaglia e Paolo Franco. Ma da Roma arriva il diktat
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di Wainer Preda

Uno scontro al calor bianco. È quello avvenuto, nelle segrete stanze, fra il deputato di Fratelli d’Italia Andrea Tremaglia e l’assessore regionale Paolo Franco. Motivo del contendere, la strategia da adottare sulle candidature a Bergamo e nei principali paesi della Bergamasca che vanno al voto nel giugno prossimo. Sullo sfondo, il congresso provinciale di domenica, 3 dicembre.

Ebbene, Tremaglia, non è un mistero, è orientato a imporre un candidato FdI in città. Quell’Andrea Pezzotta, avvocato penalista di fama, che ha promosso nell’ultimo periodo e sul quale si gioca faccia e credibilità. Di tutt’altra opinione invece Franco, secondo il quale i Fratelli avrebbero fatto meglio a lasciare la patata bollente della città agli alleati, per concentrarsi sui grossi Comuni della Bergamasca, in particolare Seriate e Romano di Lombardia.

Paolo Franco
Paolo Franco

Due posizioni antitetiche. Diametralmente opposte. Inconciliabili. La linea “bergamocentrica” di Tremaglia contro quella “orientata alla provincia” dell’assessore, che in Bergamasca ha i suoi sindaci (e relativa fetta di potere). Un braccio di ferro aspro che lasciava presagire uno show-down fra i due, domenica, al congresso provinciale.

Per tutta la settimana i nervi sono stati tesissimi. Con Franco che avrebbe chiesto la vicepresidenza unica per un suo uomo. E Tremaglia che, dopo aver risposto picche, era pronto a andare alla conta qualora l’assessore si fosse davvero esposto, seppur per interposta persona, in congresso. Conta che alla fine non ci sarà. Perché ieri mattina (30 novembre) da Roma è arrivato il diktat risolutivo: congresso unitario su Andrea Tremaglia.

Una chiara indicazione. Inequivocabile. Per entrambi. Seppellire l’ascia di guerra. Perché lo scontro in questo momento non serve a nessuno. Renderebbe palesi i rapporti di forza nel partito, con il rischio estremo della messa in discussione dell’assessore, che da FdI è sempre stato considerato elemento esterno, in contrapposizione alla dinastia Tremaglia.

Sono questi i motivi del ritardo nella presentazione del candidato sindaco in città. Tutti interni a FdI. Ora, la situazione potrebbe sbloccarsi già nelle prossime ore. Su impulso del (...)

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