La successione

Il dopo Gori? Nel Pd bergamasco testa a testa fra Sergio Gandi ed Elena Carnevali

Un sondaggio interno ai dem mette in evidenza lo scarso appeal di candidati civici e che la parola d'ordine deve essere: continuità

Il dopo Gori? Nel Pd bergamasco testa a testa fra Sergio Gandi ed Elena Carnevali
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di Andrea Rossetti

Un anno. Mancano dodici mesi (giorno più, giorno meno) al momento in cui i cittadini di Bergamo saranno chiamati alle urne per rinnovare il Consiglio comunale e indicare il nuovo sindaco. E le manovre di avvicinamento, da ambo le parti politiche, sono ormai iniziate.

Se il centrodestra ha il problema di trovare una figura che sia in grado di soddisfare tutti i partiti senza alterare gli equilibri di forza, sul fronte opposto la questione è diversa. Dopo dieci anni di Giorgio Gori, la vera difficoltà è individuare una figura che non resti schiacciata dal peso della successione. Per questo, dopo aver sondato il terreno del civismo, nelle ultime settimane il Pd pare aver virato con decisione verso l’opzione politica.

Lo dimostra il sondaggio che la segreteria provinciale ha fatto realizzare da InTwig e che ha presentato a diversi suoi esponenti di spicco venerdì 26 maggio, nel corso di una riunione con al centro proprio questo punto.

La vignetta di Luca Nosari

Il testa a testa e l’outsider

Elaborato su una base di circa mille interviste, il rilevamento s’è concentrato su diversi punti: l’operato dell’attuale Giunta, il livello di consenso del primo cittadino e delle politiche avviate dal 2014 a oggi, ma anche il gradimento per alcuni papabili candidati.

E sebbene nessuno dei dem si sia esposto al riguardo, indiscrezioni rivelano che i risultati hanno permesso di restringere la cerchia: Sergio Gandi, attuale vicesindaco, ed Elena Carnevali, ex deputata e già assessore ai Servizi sociali, sono praticamente appaiati; alle loro spalle, il più vicino è Niccolò Carretta, ex consigliere regionale ed ex segretario regionale di Azione.

Si tratta evidentemente di profili diversi, con i primi due che (...)

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