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La Lega candida Rolfi a sindaco di Brescia. E così qualcosa cambia pure a Bergamo

La mossa del Carroccio ha ricadute sulla giunta regionale (apre spiragli ai bergamaschi) e soprattutto influisce sulla corsa a Palafrizzoni

La Lega candida Rolfi a sindaco di Brescia. E così qualcosa cambia pure a Bergamo
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di Wainer Preda

La notizia viene da Brescia ma, di riflesso, riguarda tanto - "anzi parecchio", direbbe Jannacci - anche Bergamo. Fabio Rolfi, ex assessore regionale all'Agricoltura, non tornerà nella giunta al Pirellone, ma sarà il candidato sindaco della Lega nella città della Leonessa.

Lo ha annunciato Rolfi stesso, a margine di una conferenza stampa. «Non entro in giunta - ha detto in via ufficiale -. Dal 15 maggio avrò un incarico, che è quello di fare il sindaco di Brescia». Rolfi è stato indicato da Matteo Salvini come candidato alle prossime elezioni amministrative bresciane, dove affronterà il vicesindaco uscente Laura Castelletti, del centrosinistra.

Nei giorni scorsi il coordinatore regionale di Fratelli d'Italia Daniela Santanché aveva adombrato dubbi sulla sua corsa. «Rolfi? – ha detto il ministro del Turismo - si candida per la Lega fino a oggi. Nulla contro Rolfi, potrà essere candidato, ma io parlo della compattezza dell’alleanza e nessuno ha ancora parlato del tema del sindaco di Brescia».

Spiragli per i bergamaschi nella giunta regionale

La parole di Rolfi mettono quindi la parola fine, per ora, a un suo ingresso in giunta regionale. Sempre che vinca la corsa a sindaco. Altrimenti, la partita è tutt'altro che chiusa. Anche in Bergamasca. Sì perché se la Lega sposta Rolfi su Brescia, si apre uno spiraglio in più per un assessore orobico in Regione. Oltre ovviamente all'uscente Claudia Maria Terzi, blindata da Salvini.

L'assessorato all'Agricoltura - a cui mira il leghista della Bassa Bergamasca Giovanni Malanchini - è oggettivamente inarrivabile. Lì dovrebbe andarci Barbara Mazzali di Fratelli d'Italia, molto ben inserita nell'ambiente della Caccia, che rientra nella competenze dell'assessorato. Ma potrebbe aprirsi uno spiraglio altrove. Magari anche per Paolo Franco e Lara Magoni di FdI. Vedremo nei prossimi giorni.

Brescia alla Lega, vuol dire Bergamo a Fratelli d'Italia

Il secondo risvolto dell'operazione Rolfi riguarda Bergamo città, dove si vota il prossimo anno. Se la Lega presenta il suo candidato su Brescia, per questioni di equilibri interni alla coalizione di centrodestra, nel nostro capoluogo il candidato andrà a Fratelli d'Italia o tutt'al più (ma è un'ipotesi remota) a Forza Italia.

I Fratelli a Bergamo sono il secondo partito dopo il Pd. Il distacco dai dem è di 7 punti percentuali, secondo le ultime regionali. Ma sul versante centrodestra FdI doppia per consenso la Lega ed è quasi quattro volte più grande degli azzurri.

I dati delle Regionali e l'operazione Rolfi dunque confermano che toccherà ai meloniani dare le carte in città. Presentando un candidato politico targato FdI oppure un "civico" di cui possano chiaramente rivendicare la paternità.

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