Comunali 2024

Prossimo sindaco di Bergamo: a sinistra 5 candidati, a destra rispunta Alessandra Gallone

Dopo Pasqua si scopriranno le carte del post-Gori. Casati annuncia le primarie. Nel centrodestra, la prima mossa tocca a Fratelli d'Italia

Prossimo sindaco di Bergamo: a sinistra 5 candidati, a destra rispunta Alessandra Gallone
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di Wainer Preda

Finite le Regionali, la politica bergamasca torna a inabissarsi e a manovrare segretamente sul fondo per le amministrative del prossimo anno. Bersaglio grosso: la città. Sul versante centrosinistra, in un’intervista a PrimaBergamo, la scorsa settimana, il segretario provinciale del Partito Democratico Davide Casati ha detto che «il candidato sindaco non lo decido io». E soprattutto «non escludo le primarie». Questione di democrazia interna, d’accordo. Ma anche esigenza di non esporsi troppo su un eventuale cavallo sbagliato.

I dem sono saldamente il primo partito in città. Al 28 per cento. Sette punti avanti a Fratelli d’Italia. Al Pd i papabili candidati non mancano, anzi. Solo stando alle cronache, se ne contano almeno quattro (Elena Carnevali, Sergio Gandi, Marcella Messina e Giorgio Berta).

Se ne parlerà dopo Pasqua, ha detto Casati. Allorquando il segretario dem dovrà, volente o nolente, incontrare anche gli alleati. A partire dall’Alleanza Verdi e Sinistra, che ha accolto Oriana Ruzzini, uscita dal Pd in polemica perché esclusa dalle Regionali.

La consigliera comunale della Malpensata ha raccolto comunque oltre seicento preferenze. E in città i Verdi sono andati bene arrivando al 7 per cento, molto più del Movimento 5 Stelle.

I pentastellati pagano la mancanza di struttura. Nati come liquidi, in Bergamasca sono addirittura evaporati (2,8 per cento alle Regionali). Restano esperienze localizzate. In città, con il consigliere comunale Sonia Coter.

Il coordinatore regionale Dario Violi, per indole e impostazione, antepone i progetti ai nomi (anche perché i nomi bisogna averli). Ma col 3,4 per cento, la convergenza con un Pd otto volte più grande, resta la via maestra. Obbligata o quasi, pena l’irrilevanza politica.

In più c’è da capire il ruolo di Niccolò Carretta. L’ex consigliere regionale e coordinatore di Azione (...)

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