La presa di posizione

Il sindaco Gori dà l'aut aut: «Se al congresso vince Elly Schlein potrei lasciare il Pd»

Il primo cittadino sostiene Bonaccini. Ma è preoccupato della deriva "francese" che i dem potrebbero prendere con la vittoria della deputata

Il sindaco Gori dà l'aut aut: «Se al congresso vince Elly Schlein potrei lasciare il Pd»
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di Wainer Preda

L'ha toccata piano Giorgio Gori. In un'intervista all'Huffington Post, il sindaco di Bergamo ha detto che se al prossimo congresso nazionale del Partito Democratico vincesse Elly Schlein, lui probabilmente lascerà il partito.

Se non è un aut aut, poco ci manca. Che a Gori non piacciano le derive troppo a sinistra è cosa nota. Così come è conosciuta la sua vicinanza a posizioni più moderate, centriste e riformiste. Tanto che il sindaco di Bergamo è stato fra i sostenitori dell'operazione "civica" che aveva come protagonista Pierfrancesco Maran, l'assessore comunale di Milano che era stato il candidato in pectore in Regione, prima che il Pd gli preferisse Pierfrancesco Majorino, più vicino al Movimento 5 Stelle.

Non è un mistero che Gori condivida, a livello nazionale, le posizioni di Stefano Bonaccini, governatore dell'Emilia Romagna e candidato a prendere il posto di Letta. Sempre che Schlein non gli metta il bastone fra le ruote, candidandosi per la stessa poltrona.

«Se al congresso vince Schlein potrei lasciare il Pd», ha detto il sindaco di Bergamo al giornale di Alessandro De Angelis. «Ma quale eccesso di liberismo - sottolinea il primo cittadino - serve il mercato ben temperato di Prodi e un nuovo laburismo». Secondo Gori «con Elly vince Renzi perché ci sarebbe la 'deriva francese' del Pd».

Gori conferma che sosterrà al congresso Bonaccini.  Per il governatore sono schierate anche la corrente Base Riformista dell'ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini e di Luca Lotti, e l'area che fa riferimento a Matteo Orfini.

Secondo Gori, il governatore dell'Emilia Romagna, l'unico che ha già formalizzato la candidatura alla segreteria dem, «ha una visione popolare, non elitaria, che salda libertà e giustizia sociale. È una visione concreta, pragmatica, tipica di un amministratore, nella quale un sindaco si riconosce naturalmente».

Elly Schlein, invece, dovrebbe lanciare la sua candidatura domenica, al Monk di Roma. Per questo Gori non nasconde la preoccupazione: «Intorno ad Elly, non certo per sua volontà, credo ci siano movimenti per nulla disinteressati. Faccio mia la domanda che qualche giornale attribuisce a Franceschini: secondo lei, chi vuole che tutto resti com’è, vota Bonaccini o Schlein?».

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