risposte dal ministero

La riqualificazione dell'ex Convento della Maddalena tra le opere prioritarie del Recovery Plan

Una volta rimesso a nuovo il complesso dovrebbe ospitare l’Ufficio del Giudice di Pace e dell’Unep. L’Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna sarà trasferito nell’immobile di proprietà della Provincia in via Borgo Palazzo

La riqualificazione dell'ex Convento della Maddalena tra le opere prioritarie del Recovery Plan
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La carenza negli organici dei tribunali italiani, cui non fa eccezione quello di Bergamo, è un fatto purtroppo ben noto. Così come è nota la necessità di ristrutturare l’ex Convento della Maddalena, posto tra via Borfuro e via Sant’Alessandro. E proprio l’edificio della Maddalena potrebbe rinascere grazie all’utilizzo dei fondi del Recovery Fund.

Le questioni erano state sottoposte all’attenzione dell’ormai ex Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, attraverso un’interrogazione parlamentare presentata a ottobre, al termine di un convegno organizzato al Centro Congressi con le rappresentanze degli avvocati, dei magistrati e del personale amministrativo.

Il destino dell’ex Convento della Maddalena

Nella risposta al documento, redatto dal parlamentare bergamasco della Lega Alberto Ribolla, si legge infatti che la riqualificazione del complesso, che ha una superficie di 1.686 metri quadrati, è stata inserita «tra le opere prioritarie, non solo per la finalità di provvedere al reperimento di idonei spazi per la funzione giudiziaria, ma anche perché l’intervento concorre a restituire evidenza pubblica a un immobile di valore storico».

L’ex Convento della Maddalena si trova «in un avanzato stato di degrado, non utilizzabile nell’immediatezza». Per questa ragione, già nel 2014 Palazzo Frizzoni aveva commissionato uno studio di fattibilità finalizzato al suo recupero. Nel merito, il computo ipotizzava una somma pari a 3,9 milioni di euro. Di questi, 3,2 milioni servirebbero a finanziare i lavori di carattere edilizio, mentre ulteriori 700 mila euro sarebbero utilizzati per sostenere le spese tecniche e d’istruttoria.

Nell’ambito delle linee guida del Piano per la Ripresa dell’Europa (Recovery Plan for Europe) e del Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, il complesso è stato incluso negli elenchi delle opere «ipotizzando un fabbisogno finanziario di 4,8 milioni di euro», prevedendo anche la «delocalizzazione dell’Ufficio del Giudice di Pace e dell’Unep nel complesso dell’ex Maddalena e il trasferimento dell’Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna nell’immobile di proprietà della Provincia in via Borgo Palazzo».

Carenza di personale

L’interpellanza presentata da Ribolla, inoltre, evidenziava come il tribunale di Bergamo sia dal 2019 «sede disagiata». Le carenze di organico amministrativo sono note da tempo, tanto che al momento sono coperti «soltanto 96 dei 140 posti previsti in pianta organica, con una scopertura reale media superiore al 47 per cento, con massimi del 61 per cento relativamente ai funzionari e dell’83 per cento relativamente ai direttori».

Nella risposta si specifica che il tribunale «ha un organico di 142 unità e 99,5 posti coperti, con una percentuale di scopertura del 29,93 per cento». Nel complesso, le assunzioni sono state 32. «Per il periodo 2019-2021 le previsioni di investimento sulle assunzioni di personale amministrativo hanno tenuto conto della situazione delle vacanze attuali e delle cessazioni che si stimano nei prossimi anni», prosegue la risposta. Il programma di assunzioni nel periodo indicato prevede 8.756 nuovi ingressi, suddivisi nell’arco del triennio.

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