Persi metà dei voti

Lega, in Bergamasca i malumori per la leadership di Salvini dopo i risultati alle elezioni

Le critiche di Iwobi («Serve un confronto»), l'attacco di Galizzi («Raccolto malessere») e l'analisi del referente provinciale Invernizzi («Necessaria una discussione»)

Lega, in Bergamasca i malumori per la leadership di Salvini dopo i risultati alle elezioni
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In provincia di Bergamo, il centrodestra ha stravinto queste elezioni. Ma è evidente che nella coalizione non tutti possono ritenersi soddisfatti allo stesso modo. L'unico partito a poter davvero esultare, infatti, è Fratelli d'Italia, che ha fatto man bassa di voti praticamente dappertutto, arrivando a conquistare addirittura il 31 per cento delle preferenze su scala provinciale. Non si può dire lo stesso, invece, della Lega.

Il partito di Matteo Salvini, storicamente molto forte in Bergamasca (soprattutto nelle Valli), esce con le ossa rotte da questa tornata elettorale, superato ovunque da Fratelli d'Italia. E così i malumori che già da tempo si respiravano sul territorio ora iniziano a diventare anche pubblici.

Lo sfogo di Alex Galizzi

Il più duro e meno diplomatico è Alex Galizzi, consigliere regionale della Lega e uomo forte del Carroccio in Val Brembana: «Abbiamo raccolto elettoralmente il malessere che già da tempo impregnava non solo l'animo dei cittadini ma finanche dei nostri segretari, militanti e sostenitori. In politica, come nella vita, non ascoltare, non coinvolgere, tentare addirittura di tacitare il pensiero, l'entusiasmo e soprattutto la voglia di fare sana amministrazione, non è mai stata la strada da intraprendere, eppure questo è ciò che è accaduto».

Galizzi continua: «Bisogna rialzarsi e non darsi per vinti, coinvolgendo da subito i militanti ed i territori che da troppo tempo, con tanto malcontento, obbediscono ad ordini, senza essere partecipati attivamente. (...) Dobbiamo attuare una seria riflessione, radunando attivamente la vera forza della Lega: ovvero le persone che, nonostante tutto, credono ancora che si possa agire per consegnare ai nostri figli un futuro migliore, proteggendoli il più possibile dalla congiuntura economica alle porte e da un contesto sociale in evoluzione perenne, senza alcuna certezza. Preso atto della situazione politico-elettorale, con la presente, ritengo sia necessaria l’immediata convocazione del congresso della Lega Lombarda».

Galizzi conclude: «Sempre ho militato utilizzando testa e cuore, sempre ho lavorato per i problemi del cittadino delle nostri Valli, della nostra Bergamo e della nostra Lombardia e di un Paese allo sbando non meritocratico. Non mi arrendo, non mollo e vado avanti per tutti loro. Questo mio testo avrà ripercussioni politiche ma lo faccio perché la Lega è parte di me e nessuno potrà mai togliermi questo».

Iwobi: «Risultati molto negativi»

Un'analisi dura e trasparente è anche quella pubblicata sui propri canali social dal parlamentare uscente (e non ricandidato) Tony Iwobi: «Oggi i dati parlano chiaro: nonostante la vittoria del centrodestra, la Lega ha ottenuto un risultato molto negativo. (...) In termini di numeri assoluti di voti, in Lombardia abbiamo preso meno della metà dei voti delle ultime elezioni politiche e meno voti delle elezioni politiche del 2013, quando avevamo il 4% a livello nazionale ed eravamo intorno al 13% in Lombardia».

Iwobi pubblica poi una propria riflessione sulla situazione del partito: «La democrazia è fatta di cittadini liberi che esprimono con il voto un diritto e una preferenza su una determinata forza politica: abbiamo il dovere di prendere atto del risultato ottenuto, di rispettare la volontà popolare e soprattutto di avviare un esame di coscienza interno al movimento per capire che cosa non ha funzionato e come poter ripartire. In particolare, da militante da quasi 30 anni della Lega Lombarda, il bilancio è molto pesante, e su questo deve essere avviata una riflessione ripartendo dalla base, dai nostri militanti, che sono il cuore pulsante della Lega. Quel confronto interno che non c’è stato prima del voto - anche per ragioni di tempistiche - ora è assolutamente necessario per il bene della nostra Lega a partire da un congresso in Lombardia».

«Necessaria una discussione»

Cerca invece di trovare un punto d'incontro tra la delusione per il risultato alle urne e il malcontento della base, senza (per ora) mettere in discussione la leadership di Salvini, Cristian Invernizzi, responsabile provinciale del partito e parlamentare uscente, che nel pomeriggio ha diffuso una nota stampa.

«Analizzando i dati relativi alla provincia, Bergamo è la prima in tutta Italia per quanta riguarda i voti della Lega - ha detto Invernizzi -. Questo è merito esclusivo di quegli amministratori e militanti che hanno sempre lavorato per il bene del movimento senza perdersi in inutili e sterili polemiche. È evidente che, pur essendo la seconda forza all’interno della futura maggioranza di Governo, sarà necessaria una discussione interna ampia, approfondita e franca, così come sempre siamo stati abituati a fare in Lega nei momenti difficili. In attesa delle decisione del Direttivo Federale convocato per domani (27 settembre, ndr), sarà pertanto cura della Segreteria Provinciale convocare tutti i militanti nei prossimi giorni per ragionare insieme sulla situazione attuale e sugli sviluppi futuri del nostro movimento a livello provinciale».

Il "dico non dico" di Daniele Belotti

Chiude - per ora - il dibattito social, lo storico uomo forte della Lega in Bergamasca, Daniele Belotti, anche lui parlamentare uscente non ricandidato. Su Facebook, Belotti ha pubblicato il video del suo intervento al congresso federale leghista del 2013, aggiungendo: «È di 9 anni fa, ma vista la situazione mi sembra ancora attuale. Se hai 5 minuti prova a guardarlo; si parla di meritocrazia, partecipazione, trasparenza, scelta dei candidati e leccaculi».

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