Intrighi e retroscena

Nomine nelle partecipate bergamasche: Fratelli d'Italia rischia di star ferma un altro giro

Quasi scontata la riconferma di Sanga in Sacbo e degli attuali vertici in Uniacque. La partita si gioca sugli Istituti Educativi

Nomine nelle partecipate bergamasche: Fratelli d'Italia rischia di star ferma un altro giro
Pubblicato:

di Wainer Preda

Intrighi, veti incrociati, trame sotterranee. Sulle società partecipate dalla Provincia si sta giocando la “partita delle partite” in Bergamasca. Con Lega, Pd e Forza Italia impegnati a trovare la quadra sui nuovi vertici e Fratelli d’Italia pronta a giocarsi le sue carte.

Sul piatto c’è la governance di tre colossi: Uniacque, che gestisce il sistema idrico bergamasco, Sacbo per l’aeroporto e la Fondazione Istituti Educativi, dall’immenso patrimonio immobiliare. E i retroscena emersi finora sulle nomine in scadenza il prossimo maggio sono davvero appetitosi.

Uniacque, verso la conferma

Sul colosso dell’acqua, i segretari dei tre partiti in gioco - Pd, Lega e Forza Italia - sembrano essere sulla stessa lunghezza d’onda. Si andrà probabilmente alla conferma in blocco dell’attuale consiglio d’amministrazione, composto da Luca Serughetti (presidente, in quota Lega), Pierangelo Bertocchi (amministratore delegato, in quota dem), Serenella Cadei (Forza Italia), Elisabetta Ricchiuti (Lega) e Anna Venier (Pd).

Lo status quo, d’altronde, in questo momento conviene a tutti. Anche a chi resta fuori, ovvero Fratelli d’Italia. Sì, perché per il segretario provinciale Andrea Tremaglia sarebbe davvero difficile giustificare a Roma la svendita di un sacro dogma FdI («mai col Pd») per una partecipata, rischiando gli strali di Giorgia Meloni per un accordo con i dem, per giunta spostati tutto a sinistra. Dunque, i Fratelli con molta probabilità si chiameranno fuori, almeno ufficialmente.

 

Nell’elezione del cda di Uniacque, poi, votano i sindaci e gli amministratori. E per quanto cresciuta in Bergamasca, FdI non ha ancora sindaci sufficienti a condizionare l’esito dell’assemblea. Ne possiede circa il 10 per cento, peraltro in mano all’assessore regionale Paolo Franco, notoriamente non troppo in sintonia (eufemismo) con Tremaglia.

Sacbo, l’inamovibile Sanga

Altra partita, la Sacbo, la società di gestione dell’aeroporto. Il presidente uscente è Giovanni Sanga. L’ex deputato del Pd va verso la riconferma. Difficile disarcionarlo. E a poco serviranno gli scossoni delle correnti di partito. Perché la nomina del presidente non dipende tanto dalla politica quanto dalle banche che (...)

Continua a leggere sul PrimaBergamo in edicola fino a giovedì 30 marzo, o in edizione digitale QUI

Seguici sui nostri canali