La vera partita

Nuovo Cda della Fondazione Istituti Educativi, in casa Pd i conti non tornano

Il circolo dem di Treviglio rivendica un posto in Consiglio, ma mette il veto su Riva e scatena un putiferio. Siamo al tutti contro tutti

Nuovo Cda della Fondazione Istituti Educativi, in casa Pd i conti non tornano
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di Wainer Preda

Venticinque giorni di passione. Sono quelli che attendono il Partito Democratico, impegnato a sbrogliare la complessa matassa delle nomine nelle società partecipate dalla Provincia. La battaglia, interna ed esterna, è sulla Fondazione Istituti Educativi, colosso dall’enorme patrimonio immobiliare.

Il suo consiglio d’amministrazione è in scadenza a fine maggio. Sebbene i 5 membri (4 di area centrosinistra o Pd: Luigi Sorzi, Matteo Rossi, Mauro Bonomelli e Gabriele Riva; uno di Forza Italia, Carla Bianchi) abbiano intenzione di continuare, tira aria di sostituzioni.

La scelta del nuovo cda spetta al presidente della Provincia, il piddino Pasquale Gandolfi. I nomi però sono proposti dai partiti che reggono la sua maggioranza in consiglio provinciale, ovvero Pd, Lega e Forza Italia. Gandolfi ha già trovato un accordo di massima con il Carroccio e gli azzurri. Ma è in casa dem che i conti non tornano.

Nel Pd volano gli stracci

Nei giorni scorsi, il circolo Pd di Treviglio ha firmato all’unanimità un documento in cui chiede ufficialmente che uno dei posti dem in cda sia appannaggio di un trevigliese.

Il ragionamento è semplice (e identico a quello della Lega). Su Treviglio gravita il 60 per cento del patrimonio della Fondazione, dunque spazio a un rappresentante locale. Sui terreni degli Istituti, poi, passerà l’autostrada Bergamo-Treviglio, e i piddini di laggiù vogliono poter dire la loro. Da qui la richiesta, chiara quanto legittima.

Solo che il documento aveva, fra le righe, un sottotesto quel tantino più politico. Calcando sulla necessità di avere un trevigliese in cda, il circolo di Treviglio, di fatto, sconfessa gli attuali rappresentanti dem nel consiglio d’amministrazione. Dice, in sostanza, soprattutto a Riva (che è di Arzago d’Adda): «Non ci rappresentate».

Apriti cielo. Il veto su Riva ha scatenato un putiferio. Alcuni importanti esponenti dem si sono subito schierati con l’ex segretario provinciale, per giunta della Bassa. E hanno criticato aspramente il metodo. In estrema sintesi, dicono, se per gli Istituti vale il ragionamento trevigliese, lo stesso dovrebbe valere per l’aeroporto, dove governa l’ex deputato dem Giovanni Sanga che è tutto tranne che di Orio al Serio (...)

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