Ospedale di San Giovanni Bianco: Carretta, Violi e Scandella lottano in Regione per salvarlo
I tre consiglieri di Azione, M5s e Pd hanno presentato un documento per chiedere che il presidio ospedaliero venga rilanciato
Nei giorni in cui, in Regione, si discute della Riforma della Sanità, i consiglieri regionali bergamaschi Niccolò Carretta (Azione), Dario Violi (M5S) e Jacopo Scandella (Pd) hanno presentato oggi, venerdì 19 novembre, un Ordine del Giorno per chiedere lo stop allo smantellamento del presidio ospedaliero di San Giovanni Bianco e un suo effettivo rilancio al fine di dare una risposta concreta ai bisogni di salute dei cittadini della Valle Brembana e dei territori limitrofi.
Non è la prima volta che i tre, sebbene di schieramenti diversi ma comunque tutti all'opposizione, chiedono a Regione di rivedere le scelte sul futuro dell'ospedale brembano. Nel documento depositato, Carretta, Violi e Scandella spiegano come «la normativa in vigore classifica l’ospedale di San Giovanni Bianco come un presidio di base, con bacino di utenza compreso tra gli 80.000 e i 150.000 abitanti e dotato di un Pronto Soccorso, un reparto di Medicina interna, Chirurgia generale, Ortopedia, Anestesia e servizi di supporto in rete di guardia attiva e in regime di pronta disponibilità sulle 24 ore di Radiologia, di Laboratorio e di Emoteca. Inoltre, questi presidi dovrebbero essere dotati di letti di “Osservazione a Breve Intensiva”».
Una classificazione che, però, non rispecchierebbe in realtà l'attuale situazione con cui viene gestito il presidio: «È stata proprio la Giunta, tramite una risposta scritta, a confermare che il presidio - scrivono i tre consiglieri orobici - è però attivo per sole 9 ore giornaliere e soltanto nei giorni non festivi dal lunedì al venerdì. Contando che il paese della Val Brembana dista circa 60 km dall’Ospedale Papa Giovanni XXIII ci sembra assolutamente irrazionale proseguire allo smantellamento di un punto di riferimento per le tante persone che continuano ad abitare quell’area montana».
Carretta ha poi aggiunto: «Stiamo facendo molte proposte per assicurare ai lombardi che questa riforma porti effettivamente miglioramenti alla sanità di montagna, e parallelamente vogliamo scongiurare il rischio concreto che alcune strutture ospedaliere territoriali vengano depotenziate ulteriormente. San Giovanni Bianco rappresenta un presidio montano su cui chiediamo impegni concreti di fronte ai cittadini bergamaschi».
Scandella, invece, commenta: «Dopo la mobilitazione di questa estate, il Direttore Generale Pavesi aveva rassicurato rispetto agli investimenti e all'operatività dell’ospedale di San Giovanni Bianco. A distanza di mesi, però, nulla è cambiato e i disservizi denunciati dai Sindaci e dai cittadini della Valle sono ancora lì. Con il Pnrr però non ci sono più scuse: ci sono i soldi e c’è il personale per investire nei territori montani, a patto di volerlo fare».
Infine, Violi dice: «Stiamo facendo di tutto affinché gli ospedali e le strutture sanitarie di montagna, non vengano dimenticate o, peggio, sacrificate in favore di investimenti su quelle più grandi che già forniscono numerosi servizi ai cittadini. Nella nostra regione ci sono aree dove c'è una sovrabbondanza di offerta sanitaria. Dobbiamo scongiurare il rischio che i territori montani, che più di tutti soffrono per l’esiguità dei servizi, siano ancora una volta dimenticati».