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Paolo Franco sale sul carro della Meloni. Alessandro Sorte tace, ma ci pensa

Ex leader di Forza Italia nella Bergamasca, prima sono passati con Toti e ora guardano con favore all'exploit di Fratelli d'Italia

Paolo Franco sale sul carro della Meloni. Alessandro Sorte tace, ma ci pensa
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di Wainer Preda

Premessa: lo scorso aprile Giorgia Meloni raggiunge un’intesa con il leader del Pd Enrico Letta per bloccare il fenomeno dei cambi di casacca in Parlamento. Fa seguito a un accordo fra gentiluomini con Berlusconi del 2018, in cui Fratelli d’Italia e la Lega s’impegnavano a non accettare parlamentari provenienti da altri gruppi della coalizione di centrodestra.

Bene, logica vorrebbe che lo stesso valesse per tutti, anche per i livelli più bassi. E invece no, stando ai fatti. Nei giorni scorsi il consigliere regionale bergamasco Paolo Franco (già segretario provinciale di Forza Italia prima, e membro di “Cambiamo!” poi) è passato al partito della Meloni, con la benedizione del coordinatore regionale di FdI Daniela Santanché. E voci di corridoio dicono che presto potrebbe essere seguito da altri. Secondo quanto emerso, ci sarebbero contatti in corso. Anche se i due parlamentari bergamaschi di spicco di Cambiamo!, Alessandro Sorte e Stefano Benigni, al momento, non hanno preso alcuna decisione. Perché un conto sono le aspirazioni di un consigliere regionale, tutt’altro è abbandonare un progetto nazionale del quale si sono fatti promotori e sul quale stanno lavorando da tempo.

Paolo Franco

Eppure, lo scenario politico presto imporrà loro una scelta. Se non ora, subito dopo le elezioni amministrative, quando si capirà da che parte spira il vento. Dopo gli entusiasmi iniziali, il movimento di Toti non è ancora riuscito a decollare. Attualmente naviga intorno al due per cento (anche meno, secondo alcuni sondaggi). Troppo poco per tentare qualsiasi avventura in solitaria. Al contrario, determinante per spostare gli equilibri fra i due partiti dominus del centrodestra: la Lega e Fratelli d’Italia

Gli istituti demoscopici danno la Meloni in ascesa al 19 per cento e il Carroccio in discesa verso il 21. È evidente che, indipendentemente dalla legge elettorale che verrà, i due punticini di Cambiamo! diventano basilari nella gara per la leadership. Lo diventano per Fratelli d’Italia nella rincorsa in salita alla Lega. E lo potrebbero diventare anche per la Lega, se scendesse ancora. Dunque, stare lì nel mezzo, in questo momento, è una scelta che consente di trattare, da posizione vantaggiosa, eventuali successive adesioni a questo o a quello. Ma è evidente che il gioco regge finché la forbice fra i due maggiori partiti del centrodestra non si allarga.

Alessandro Sorte

Con Fratelli d’Italia, invero, Cambiamo! ha sempre dialogato apertamente, fin dagli appuntamenti estivi di Atreju. Tanto che le due forze politiche spesso hanno valutato gli effetti di una corsa in singolo o in tandem. In passato, tuttavia, si era parlato anche di un’interlocuzione fra Cambiamo! e la Lega. I giornali avevano persino ipotizzato un ingresso dei totiani. Ma con il Carroccio in flessione, i posti disponibili alle future elezioni politiche diminuiscono. Difficile che Salvini sacrifichi qualcuno dei suoi, per favorire gli uomini di Toti.

Ora, a meno che nei programmi non ci sia un clamoroso ritorno a Forza Italia (non ci sono le condizioni, ma la politica italiana è sempre in grado di stupire), per i totiani la prospettiva Fratelli d’Italia diventa praticamente obbligata. Questione di sopravvivenza. Solo che, anche a destra, lo spazio non è infinito. Se per Paolo Franco (che ha origini in Alleanza Nazionale) il passaggio è stato relativamente agevole, lo stesso non si può dire per Sorte e Benigni. Il primo ha esordito nella Lega e poi ha costruito la sua carriera negli azzurri. Il secondo è stato forzista per una vita. Entrare in un partito strutturato e organizzato, con un retaggio storico e politico molto preciso, una base solida, chiusa, conservatrice e poco incline ai compromessi, non sarà per nulla facile.

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