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Contabilità in regime forfettario: vantaggi e svantaggi

Contabilità in regime forfettario: vantaggi e svantaggi
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Il regime forfettario è tra i regimi preferiti dai liberi professionisti. D’altronde, semplifica la contabilità e comporta una pressione fiscale mediamente minore (e non di poco) rispetto agli altri regimi.

Tuttavia, viene da chiedersi se non sia tutto oro quello che luccica. Il regime forfettario, dal punto di vista della contabilità, presenta degli svantaggi? In questa guida approfondiremo la questione e troveremo una risposta.

Uno dei pochi punti certi è la necessità di farsi seguire. Per quanto la contabilità in regime forfettario sia semplice si tratta pur sempre… di contabilità. Per questo motivo, in chiusura di articolo faremo il punto su un progetto che sta diventando il punto di riferimento per chi, da aderente al regime forfettario, cerca un commercialista competente: Fiscoeasy.

Regime forfettario, una panoramica

In realtà, la caratteristica principale del regime forfettario risiede nel nome. Il termine “forfettario”, nello specifico, si riferisce ai meccanismi di deduzione, ovvero di riduzione della base imponibile, della cifra (lorda) su cui vengono calcolate le imposte. Nei regimi ordinari la deduzione è, in un certo senso, manuale: ogni spesa deducibile viene, per l’appunto, portata in deduzione.

Nel forfettario questo meccanismo è assente in quanto la deduzione è decisa a monte, con percentuale fissa. Per l’appunto, è forfettaria. A quanto ammonta questa percentuale? Dipende dal codice ATECO, e quindi dall’ attività. Un consulente, e in generale i professionisti che non devono utilizzare una strumentazione abbondante e complessa, possono dedurre di base il 22%.

Un’altra caratteristica del regime forfettario consiste nella cosiddetta “tassa piatta”. Il regime forfettario non presenta scaglioni, tutti pagano la medesima percentuale, che è pari al 15%. Fa eccezione la forma startup, che però non dipende dal reddito. La forma startup, nello specifico, abbassa l’imposta al 5% e può essere assegnata alle attività ex novo, ovvero a chi “inizia” in presenza di specifici requisiti.

Ovviamente, l’imposta in questione non è l’IVA e nemmeno l’IRPEF. Si tratta di un'imposta sostitutiva, che sostituisce tutte le altre. Ovviamente, oltre ad essa vanno corrisposti anche i contributi, secondo meccanismi del tutto paragonabili agli altri regimi fiscali.

Contabilità in regime forfettario, pro e contro

Ebbene sì, anche il regime forfettario presenta vantaggi e svantaggi. Partiamo dai primi.

  • Semplicità. La contabilità è semplificata, e non solo dal fatto che la deduzione è forfettaria ed esonera dalla classica raccolta degli scontrini e delle ricevute. E’ semplificata anche dalla possibilità di evitare i registri contabili, persino dalla necessità di gestire un conto separato rispetto a quello impiegato per la vita privata.
  • Convenienza. La pressione fiscale sul regime forfettario è molto bassa. Considerati anche i contributi, e al lordo della deduzione, un professionista che ha appena iniziato la sua carriera (e quindi abbraccia la forma startup) paga alla fine della fiera dal 23% in su.

Ecco invece gli svantaggi.

  • Rigidità. Il regime forfettario è leggero, ma è anche rigido. Lo si evince proprio dal meccanismo di deduzione. Se le spese che si sostengono sono relativamente poche, la deduzione forfettaria è vantaggiosa. Altrimenti, l’impossibilità di dedurre manualmente, e quindi di scaricare gli acquisti, si fa sentire. Una certa rigidità si apprezza anche nella gestione dei collaboratori a libro paga.
  • Limite di reddito. Il regime forfettario è valido solo fino a un certo reddito. Questo è stato innalzato, e raggiunge ora 85mila euro lordi all’anno, ma si tratta pur sempre di un limite e quest’ultimo è solo uno dei requisiti per poter applicare il regime forfettario.

Da chi farsi seguire

C’è uno svantaggio occulto, che però non è appannaggio esclusivo del regime forfettario, anzi. Stiamo parlando della difficoltà di gestione. E’ bene sì, per quanto semplificato, rimane comunque fuori dalla portata di chi è a digiuno di tasse, imposte, dichiarazione dei redditi etc. E anche chi è esperto, allorché autodidatta, rischia di sbagliare. Le conseguenze possono essere importanti, e cagionare sanzioni ed esborsi rilevanti.

Dunque, fate sempre riferimento a un commercialista. Se pensate che averci a che fare richieda troppo tempo, optate per l’online. Alcuni progetti interamente digitali esprimono un livello di qualità eccellente. Un esempio? Fiscoeasy.

Fiscoeasy procede dall’esperienza di Studio Cuscito, che ha saputo compiere una digitalizzazione dei servizi semplicemente perfetta. Fiscoeasy si rivolge a privati, professionisti e persino imprese, coprendo tutte le esigenze in ambito fiscale. Mette a disposizione una piattaforma proprietaria incredibilmente comoda, che rende i servizi più agevoli ed efficaci. Tra i clienti più affezionati, vi sono proprio molti professionisti in regime forfettario, che trovano in Fiscoeasy un riferimento comodo e preciso, che consente loro di concentrarsi solo ed esclusivamente sul proprio lavoro.

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