Cristante, più che un giocatore un vero e proprio capolavoro

Cristante, più che un giocatore un vero e proprio capolavoro
Pubblicato:

Un capolavoro. Da qualunque prospettiva la si guardi, l’avventura di Bryan Cristante a Bergamo non può che essere definita così. Tatticamente, tecnicamente, economicamente. E, anche in prospettiva futura, l’ingaggio da parte dell’Atalanta del ragazzo classe 1995 nato a San Vito al Tagliamento rappresenta una vittoria totale: si parla tanto dei giovani italiani e di quanto le società debbano puntarci, ma la verità è che quelli bravi davvero, prima o poi, passano da Bergamo. E qui diventano grandi.

 

 

I numeri di Bryan Cristante con la Dea. Il centrocampista di proprietà del Benfica aveva iniziato la scorsa stagione al Pescara, ma in avvio di campionato le presenze erano state pochissime. Il primo contatto con Bergamo arrivò il 30 novembre 2016 (364 giorni fa) e quella sera il giovanotto non impressionò di certo: titolare nel 3-0 di Coppa Italia firmato Raimondi-Grassi-Pesic con la Dea qualificata e il Delfino sempre più in crisi. Nel mercato di riparazione di gennaio, con Gagliardini all’Inter e Kessiè in Coppa D’Africa, l’Atalanta puntò sulla coppia Freuler-Grassi e dal Benfica, in prestito con diritto di riscatto, arrivò questo giovanotto che sembrava il classico elemento di completamento numerico della rosa. Fin dalle prime settimane di lavoro, Gasperini notò in lui grandi doti di “tuttocampista” e il primo anno solare di Cristante a Bergamo ha numeri spaventosi: 29 presenze ufficiali tra campionato ed Europa League, 11 gol complessivi per un totale di 2014' minuti giocati e una media realizzativa di una rete ogni 183' minuti. Praticamente, un gol ogni due partite. In campionato, nelle due stagioni finora disputate, il ragazzo viaggia alla media di un gol ogni 2,75 occasioni avute con pochissime ammonizioni (solo due, più una in Europa League) e il titolo di MVP della gara (miglior giocatore) strappato in quattro occasioni.

Che ruolo ha Cristante. Dal punto di vista tattico, inquadrare il ragazzo non è mica facile. Arrivato come centrocampista centrale, lavorando ogni giorno sul campo con Gasperini la crescita del giovane classe 1995 della Dea è stata semplicemente incredibile e ben presto si è capito che, partendo dal centro, il numero 4 nerazzurro può spostarsi dove vuole senza mai perdere la bussola. Le doti atletiche sono state plasmate dal preparatore atletico della Dea Borelli, anche se, nelle scorse settimane, a causa del doppio impegno il ragazzo ha accusato un lieve momento di appannamento. Poi la sosta ha rimesso le cose a posto e Bryan si è preso sulle spalle l’Atalanta. Nelle due partite contro l’Everton in Europa League, ad esempio, il ragazzo si è disimpegnato alla grande nel ruolo che l’anno scorso fu di Kurtic. La differenza rispetto allo sloveno è che, all’occorrenza, Cristante può anche fare il terzo centrocampista centrale e, dal punto di vista tecnico, ha molte più soluzioni. Palla a terra, di prima o di seconda intenzione, con gli inserimenti in area di testa e di piede oppure con il tiro da fuori, dal ragazzo di San Vito al Tagliamento può sempre arrivare la giocata decisiva e anche se a volte sembra assorto nei suoi pensieri, appena la partita si accende lui risponde presente.

 

 

Pagato 4 milioni, ne vale già 30? Senza dimenticare o sminuire i meriti del tecnico Gasperini e dello stesso ragazzo, l’applauso più grande va senza dubbio alla società orobica. La formula d’acquisto è incredibile: a gennaio 2016 è stato preso in prestito fino al 30 giugno 2016 con diritto di riscatto del prestito anche per la stagione 2017/2018, quella in corso. Il diritto di riscatto fissato dalle società dovrebbe aggirarsi sui quattro milioni di euro ma oggi il cartellino vale molto di più. L’ivoriano Kessiè è passato al Milan per 25 milioni di euro (ha un anno in meno ma ha giocato solo una partita in più a Bergamo e nella seconda parte di stagione è calato parecchio), lo stesso Gagliardini all’Inter ci è andato per una cifra di 26-28 milioni con sole 13 presenze in maglia orobica e quindi i conti sono presto fatti: perché Cristante, classe 1995, dovrebbe valere meno di 30 milioni? Da qui a fine stagione il ragazzo non può che migliorare, a Zingonia non c’è nessuna fretta di venderlo anche perché i rapporti con lui e l’agente Riso sono ottimi ma è chiaro che siamo di fronte all’ennesimo colpo di mercato di una dirigenza che in quella zona di campo non sbaglia praticamente mai.

Seguici sui nostri canali