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Fioccano in Bergamasca i “Bollini Rosa”: il riconoscimento nazionale che premia gli ospedali più attenti alla salute delle donne

Il Papa Giovanni ottiene il massimo punteggio confermandosi tra gli ospedali meglio attrezzati da questo punto di vista

Fioccano in Bergamasca i “Bollini Rosa”: il riconoscimento nazionale che premia gli ospedali più attenti alla salute delle donne

Di nuovo la Bergamasca si ritaglia un posto tra le eccellenze italiane, e questa volta lo fa nel campo della sanità al femminile. Oggi (giovedì 27 novembre) sono stati consegnati i Bollini Rosa, il riconoscimento nazionale che premia gli ospedali più attenti alla salute delle donne.

In provincia brilla il Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che conquista ancora una volta i tre Bollini Rosa, il massimo punteggio, confermandosi come uno dei punti di riferimento per la medicina di genere. A seguire, arrivano attestati anche per le altre strutture bergamasche: policlinico San Pietro, San Marco, Treviglio-Caravaggio, Bolognini, Piario e il Pesenti Fenaroli.

A livello italiano, questi i riconoscimenti distribuiti: 145 ospedali con 3 bollini, 183 con 2 e 42 con un bollino. Un risultato che non solo certifica la qualità dei servizi, ma permette alle strutture premiate di entrare nel network della Fondazione Onda Ets, partecipando a iniziative come gli (H) Open Day, Open Weekend e Open Week, tutte dedicate alla salute femminile e alla prevenzione. Un traguardo che conferma l’impegno bergamasco nel garantire cure sempre più mirate e inclusive.

Come funziona

Ogni due anni gli ospedali partecipano a un bando, ricevendo da 0 a 3 bollini in base a oltre 500 criteri: specialità cliniche dedicate, percorsi multidisciplinari, servizi di accoglienza e gestione della violenza. Tra le 18 specialità cliniche considerate, quest’anno sono state inserite per la prima volta Oftalmologia e Medicina del Dolore, mentre è stata reinserita la Pediatria.

L’assegnazione è validata da un “advisory board” presieduto da Walter Ricciardi, che valuta anche elementi qualitativi come progetti e iniziative speciali. «Oggi, grazie all’impegno dei professionisti sanitari, il network conta 370 ospedali che offrono percorsi di cura pensati per le donne. I Bollini Rosa, assegnati ogni due anni, premiano le strutture che garantiscono specialità dedicate, percorsi multidisciplinari gender-oriented, servizi di accoglienza qualificati e supporto alle vittime di violenza. Il nostro obiettivo è chiaro: arrivare a un’Italia in cui ogni ospedale possa vantare almeno un Bollino Rosa, riconoscendo il valore della salute femminile come diritto fondamentale», ha detto Ricciardi.

Per la decima volta

Per la decima volta consecutiva l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo conquista i tre Bollini Rosa di Fondazione Onda. Un riconoscimento che premia l’attenzione alla salute della donna e conferma l’eccellenza del presidio.

«Siamo molto orgogliosi – commenta il direttore generale Francesco Locati -. Il Papa Giovanni è il quinto ospedale in Italia per numero di nascite e, grazie a competenze e tecnologie avanzate, possiamo seguire le donne in ogni fase della vita: dall’infanzia all’età adulta, dalla maternità alla menopausa, fino all’età avanzata».

Fioccano premi anche in provincia

Bollini anche nel resto del territorio: doppio riconoscimento per il Policlinico San Pietro di Ponte San Pietro e per il San Marco di Osio Sotto, dove spicca una forte presenza femminile ai vertici, sia tra i direttori sia nelle unità infermieristiche. Riconfermati i due Bollini Rosa per gli ospedali di TreviglioCaravaggio e Seriate. Un bollino, invece, va al M.O. Locatelli di Piario e al Pesenti Fenaroli di Alzano Lombardo. «Garantire cure dedicate alle donne significa prendersi cura dell’intera comunità – sottolinea Marco Passaretta, direttore generale dell’Asst Bergamo Est -. I quattro Bollini Rosa ottenuti dai nostri ospedali confermano l’impegno a migliorare i servizi e a mantenere centrale il benessere femminile».

Molto più di un bollino

I Bollini Rosa sono il riconoscimento che Fondazione Onda Ets, attribuisce dal 2007 agli ospedali che offrono servizi di prevenzione, diagnosi e cura, non solo delle specifiche problematiche di salute femminile, ma anche di quelle patologie trasversali a uomini e donne, per cui vengono realizzati percorsi ospedalieri in “ottica di genere”.

La rete che si crea tra le strutture premiate è inoltre uno strumento di orientamento molto importante: supporta le donne nella scelta consapevole dell’ospedale per accedere a percorsi di prevenzione, diagnosi e cura in ottica di genere, permettendo di ottenere informazioni chiare sui servizi offerti dagli ospedali e semplificando la ricerca di servizi tramite il sito dedicato.

Contrastare la migrazione sanitaria

«Nel 2022 la mobilità sanitaria interregionale ha raggiunto un valore record di oltre 5 miliardi di euro: sempre più persone sono costrette a spostarsi per ricevere cure adeguate, affrontando costi economici, psicologici e sociali insostenibili. La migrazione sanitaria non è solo un indicatore d’inefficienza, ma una misura delle disuguaglianze d’accesso alle cure – ha detto Nino Cartabellotta, presidente Fondazione Gimbe -. In questo contesto, il Bollino Rosa contribuisce a valorizzare le strutture che investono in qualità e equità, offrendo un riferimento concreto per le pazienti che oggi affrontano la scelta di trasferirsi per curarsi. In un Servizio Sanitario Nazionale che rischia di frammentarsi tra territori, iniziative come questa rappresentano un presidio concreto di prossimità e di diritto alla salute per tutte e tutti».