il commento

Regione, l'accusa dei consiglieri bergamaschi di opposizione: «La scuola non è tra le priorità»

Oggi, martedì 19 gennaio, è stata bocciata una mozione presentata dal Pd con l'obiettivo di favorire il rientro a scuola degli alunni iscritti alle scuole superiori lombarde. Il commento di Jacopo Scandella e Niccolò Carretta

Regione, l'accusa dei consiglieri bergamaschi di opposizione: «La scuola non è tra le priorità»
Pubblicato:
Aggiornato:

«Regione Lombardia non intende riportare la scuola in cima alla lista di priorità dei lombardi». È l’accusa mossa al Pirellone dal consigliere regionale del Pd Jacopo Scandella, dopo la bocciatura di una mozione presentata dai Dem volta a favorire il rientro a scuola degli alunni iscritti alle scuole superiori.

Da giorni gli alunni più giovani stanno protestando pacificamente contro la didattica a distanza, chiedendo una programmazione precisa che consenta loro di tornare nelle aule scolastiche. Nello specifico, il documento presentato oggi (martedì 19 gennaio) dal gruppo regionale del Pd, a firma di Paola Bocci, chiedeva la possibilità di prevedere deroghe alle limitazioni per le aree che presentano un minor numero di contagi.

«È un brutto segnale per tutti i cittadini lombardi, non solo per gli studenti – commenta Scandella - La nostra era una richiesta semplice, ma molto chiara: prevedere una deroga dalla zona rossa per i territori meno colpiti, così da riprendere la didattica in presenza sulle secondarie di primo e secondo grado o comunque di garantire la ripartenza al 50 per cento delle scuole secondarie di secondo grado in tutta la regione, non appena ritorneremo in zona arancione».

«Abbiamo sempre mantenuto una linea di grande cautela sulle riaperture – precisa il consigliere Dem - ma l’impatto di questi mesi sui risultati scolastici di tanti bambini e ragazzi, oltre che sulle loro capacità relazionali, è diventato troppo pesante per poterci permettere di continuare a spostare l’attenzione su altre questioni».

La mozione è stata sostenuta anche dal consigliere regionale di Azione Niccolò Carretta, intervenuto in Aula per sottolineare gli effetti collaterali della crisi sanitaria. Tra questi «la mancanza di scuola – spiega - che è cosa ben diversa dalla mera didattica. È un fattore fondamentale per cercare di capire il disagio delle nuove generazioni che, praticamente da un anno, sono messe ai margini di ogni decisione. Quello che manca è una più ampia, seria e lungimirante riflessione sulla situazione giovanile in Italia».

«Il trasporto pubblico e tutto ciò che gravita attorno al rientro in classe non è stato gestito in questi mesi - aggiunge Carretta - e benché oggi la Lombardia potrebbe avere dati da zona arancione, reputo gli sforzi regionali e governativi troppo deboli.  È stato triste vedere, a causa della bocciatura della mozione, come la maggioranza abbia preferito rilanciare alle responsabilità del Governo anziché assumersi le proprie. Un brutto esempio e una brutta pagina di politica regionale».

Le testimonianze di dirigenti, docenti, genitori e studenti lombardi raccolte in questi mesi sarebbero impietose: aumento delle possibilità di abbandono scolastico, calo nei giudizi, problematiche relazionali. Tanto in quegli alunni che già avevano difficoltà pregresse, quanto in chi invece non ne aveva. «A questo si aggiunge lo stop alle attività extra scolastiche, sportive, culturali e aggregative che contribuiscono alla crescita dei giovani – conclude Jacopo Scandella -. Un’intera generazione sta sperimentando un buco di apprendimento e di esperienza che non è ristorabile e che costerà molto caro al futuro della nostra regione. Si può e si deve fare di più per riportare almeno parzialmente i ragazzi a scuola».

Seguici sui nostri canali