contro la didattica a distanza

Continua la protesta pacifica degli studenti, oggi anche all'esterno del Secco Suardo

In città i primi a chiedere il rientro a scuola in sicurezza erano stati gli studenti iscritti al liceo classico Sarpi

Continua la protesta pacifica degli studenti, oggi anche all'esterno del Secco Suardo
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Il Tar della Lombardia aveva dato ragione a genitori e studenti delle scuole superiori, sospendendo la delibera regionale che aveva prorogato il ricorso alla didattica a distanza integrale fino al 24 gennaio. L’istituzione della zona rossa ha però fermato nuovamente il ritorno in aula di tutti gli alunni lombardi. E il malanimo dei ragazzi si fa sempre più evidente ogni giorno che passa. Gli ultimi, in ordine di tempo, a scendere in strada per chiedere a gran voce alle istituzioni di garantire il ritorno nelle aule scolastiche in sicurezza sono stati gli studenti del liceo Secco Suardo.

Questa mattina, lunedì 18 gennaio, un gruppo composto da tredici alunni si è presentato in via Mai e, ordinatamente, seduti al proprio banco posizionati all’esterno della scuola, hanno seguito le lezioni dai propri pc e tablet. «Continueremo a venire qui anche nei prossimi giorni», promettono, organizzandosi in turni di non oltre quindici persone per rispettare le norme di contenimento dei contagi.

I primi a smuovere le acque e a chiedere un rientro negli edifici scolastici che sia il più possibile progressivo e programmato, sottolineando la propria insofferenza per la proroga a data da destinarsi della didattica a distanza, erano stati i ragazzi del liceo classico Sarpi, che si erano radunati all’esterno dell’istituto in Città Alta. La protesta era poi stata raccolta la scorsa settimana dagli studenti iscritti al liceo scientifico Mascheroni, al liceo artistico Manzù e al liceo linguistico Falcone.

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