un corso di laurea unico nel suo genere

School of Medicine and Surgery: studenti in corsia al Papa Giovanni fin dal primo anno

Quest'anno sono 38 le matricole che a ottobre inizieranno le lezioni. Gli studenti della scuola arrivano da tutto il mondo, studiano in ospedale partendo direttamente da casi clinici, in inglese e imparando a conoscere fin dall'inizio della propria carriera come funziona una struttura ospedaliera

School of Medicine and Surgery: studenti in corsia al Papa Giovanni fin dal primo anno
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Arrivano da ogni parte del mondo e, fin dal primo anno, studiano all’interno di un grande ospedale, che imparano a conoscere giorno per giorno. Sono giovani che aspirano a diventare medici e chirurghi, imparando i concetti e i principi chiave della medicina moderna partendo non dallo studio teorico, ma dai problemi reali con cui dovranno confrontarsi quotidianamente sul posto di lavoro.

Quest’anno sono 38 le matricole che a ottobre inizieranno a frequentare le lezioni della School of Medicine and Surgery, il corso di laurea magistrale inter-ateneo a ciclo unico, in lingua inglese, nato della collaborazione tra le Università di Milano-Bicocca e Bergamo, la britannica Surrey e l’ospedale Papa Giovanni XXIII, polo ospedaliero del corso.

Dal 2017 ad oggi il numero di nuovi iscritti è aumentato progressivamente, segno dell’interesse crescente che ha generato questo corso di laurea, che ha caratteristiche uniche nel panorama accademico italiano. Nel complesso saranno 167 gli studenti che durante questo anno accademico frequenteranno il corso, così distribuiti: 38 al primo anno, 35 al secondo, 34 al terzo, 30 al quarto e 30 al quinto.

«La caratteristica principale di questo corso è che gli studenti entrano in ospedale fin dal primo anno – spiega il dottor Stefano Fagiuoli, direttore del Dipartimento di medicina dell’Asst Papa Giovanni XXIII e componente dell’Executive Council della scuola -. Il Covid ha un po’ messo in crisi questo paradigma, ma ora gli studenti torneranno in ospedale. Essere nuovamente tutti insieme, in presenza, è vitale per la didattica. Qui a Bergamo abbiamo la fortuna di avere un ospedale molto grande con attività iperspecialistiche, che offrono la possibilità a i medici del futuro di vivere esperienze uniche fin dall’inizio della propria carriera».

Un bilancio dell’attività e le prospettive per il futuro della Scuola verranno approfondite nel convegno in programma martedì prossimo (28 settembre) a partire dalle 14.30 all’auditorium “Lucio Parenzan” dell’ospedale di Bergamo, alla presenza delle massime autorità cittadine e accademiche, dei coordinatori e dei tutor. «Questo corso di laurea – aggiunge il direttore generale dell’Asst Maria Beatrice Stasi - è una sfida dal punto di vista educativo, organizzativo e gestionale. È qualcosa di unico».

«La School of Medicine and Surgery – conclude il rettore Remo Morzenti Pellegrini – punta a formare medici in grado di comprendere le potenzialità dei cambiamenti tecnologici e adottare un approccio multidisciplinare che coniughi medicina e progresso. Il nostro Ateneo integra le loro competenze non soltanto introducendo gli studenti all’uso delle tecnologie dell’informatica e dell’ingegneria, ma anche affrontando temi relativi all’etica e alla legislazione medica e all’economia sanitaria».

All’evento “A challenge for education, research, innovation & health care” (su invito, è obbligatorio il Green  Pass) interverranno: il direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII Maria Beatrice Stasi; il Ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa; il presidente lombardo Attilio Fontana; il sindaco di Bergamo Giorgio Gori; i rettori delle Università Milano-Bicocca, Giovanna Iannantuoni, e di Bergamo, Remo Morzenti Pellegrini; Alberto Bombassei, presidente di Brembo della Fondazione per la ricerca dell'ospedale di Bergamo; JohnJoe McFadden, decano internazionale della Faculty of Health and Medical Science dell’Università del Surrey; Maria Grazia Valsecchi, direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia della Università Bicocca; Alberto Ceresoli, direttore de L’Eco di Bergamo; i primari del Papa Giovanni Stefano Fagiuoli e Luca Lorini; Caterina Rizzi, docente del Dipartimento di Ingegneria Gestionale, dell’Informazione e della Produzione dell’Università di Bergamo; e Maria Grazia Strepparava, presidente del corso SMS.

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