Lele Rossi, ex bandiera del Basket Treviglio: «Offensiva la proposta della Lega sui nostri stipendi»
L'ex capitano della Blu Basket: «Una bozza concepita e partorita “passando sopra” tutte le parti coinvolte, ovvero giocatori ed allenatori, per nulla interpellati in sede di contrattazione»

di Onofrio Zirafi
Quella che si prospetta è un’autentica guerra di trincea tra società e addetti ai lavori. Oggetto del contendere, la nuova bozza del contratto standard proposta dalla Lega Nazionale Pallacanestro ai tesserati per la prossima stagione sportiva (2020-2021). Come riportato dall’autorevole newsletter di settore Spicchi d'Arancia, la bozza in circolazione prevede addirittura undici clausole (richiedenti firma per ogni singolo passaggio) volte a circoscrivere nettamente i diritti dei giocatori, oltre a sancire il passaggio a una retribuzione lorda anziché netta, e senza la mediazione dei procuratori. Tra i paragrafi più aspramente criticati quello che prevede un taglio del 50 per cento degli emolumenti di un atleta alle prese con un infortunio superiore ai quattro mesi.

A commentare con decisione il documento è Emanuele “Lele” Rossi, pivot romano classe ’82, per molte stagioni bandiera indiscussa della Blu Basket Treviglio e ora capitano della Tramec Cento, tra le squadre più ambiziose della Serie B nella stagione appena conclusa:
«Abbiamo appreso soltanto poche ore fa di questa bozza contrattuale che la LNP ha proposto unilateralmente per i campionati ad essa affiliati (A2 e Serie B). Una bozza concepita e partorita “passando sopra” tutte le parti coinvolte, ovvero giocatori ed allenatori, per nulla interpellati in sede di contrattazione. Già di per sé la cosa è poco corretta, se poi andiamo ad analizzarne i contenuti gli stessi sono praticamente “irricevibili”. D’accordo con le prime impressioni circolate nei nostri ambienti sindacali (l’Associazione Allenatori USAP, l'Associazione Giocatori GIBA e l'Associazione Procuratori di Basket, ndr), considero questa comunicazione interna quasi offensiva. Soprattutto in un momento come questo dove noi giocatori e addetti ai lavori, come l’Italia intera, stiamo facendo sacrifici enormi (insieme alle nostre famiglie) per venire incontro alle società: non dimentichiamoci infatti che per noi questo è un lavoro».
«Al netto di uno scenario pandemico ancora incerto, soprattutto sulle tempistiche della ripresa, noi rischiamo di rimanere senza stipendio per mesi, considerando anche le pendenze sul pregresso, che pur non riguardandomi personalmente coinvolgono però moltissimi colleghi, ai quali esprimo tutta la mia vicinanza. Francamente ricevere questa bozza per la categoria rappresenta un fulmine a ciel sereno: mi sembra un atteggiamento davvero poco rispettoso, per non dire violento, quello che la LNP sta tenendo nei confronti dei tanti professionisti che operano nel suo ambito. Sarebbe un macroscopico autogol: mi auguro per il bene di tutti che si possa arrivare a una rimodulazione di questa scrittura coinvolgendo tutte le componenti interessate. Anche perché in questo momento serve collaborazione e non sopraffazione: quest’ultima di certo non porta da nessuna parte».