L'escursione consigliata

Fin sulla vetta del pizzo del Diavolo di Malgina, la sesta vetta più alta delle Orobie

La via normale di salita è lunga ma agevole. Ci ripagheranno i panorami eccezionali e la meraviglia di un balcone che spazia su tutta la provincia

Fin sulla vetta del pizzo del Diavolo di Malgina, la sesta vetta più alta delle Orobie
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di Angelo Corna

La Val Seriana ospita le vette più alte e ambite delle Orobie bergamasche. Una corona di montagne che tocca o sfiora i 3.000 metri di quota, luoghi unici che spesso vengono lasciati agli esperti o addirittura agli alpinisti. Il pizzo del Diavolo della Malgina (da non confondere con il Pizzo del Diavolo di Tenda, posto in Val Brembana) è una montagna alta 2.924 metri, posta a spartiacque tra la provincia di Bergamo e quella di Sondrio. Si trova a est del pizzo Coca, nella zona che comprende le più alte cime della catena orobica: in ordine di altezza, è la sesta vetta delle Orobie.

La via normale di salita è lunga ma comunque agevole. Ancora una volta, ci ripagheranno i panorami eccezionali e la meraviglia di un balcone panoramico che spazia su tutta la provincia bergamasca. E oltre.

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Il sentiero vede il suo via da Valbondione ed è marchiato dal segnavia Cai 305. Dopo circa due ore e mezza di cammino nel bosco arriviamo al Rifugio Antonio Curò e al bellissimo lago artificiale del Barbellino. I meno allenati possono fermarsi a pernottare e dividere così l'escursione in due giorni, assaporando le prelibatezze del posto e la frescura del lago, che nonostante il livello notevolmente basso di quest’anno riesce, con i suoi colori verde smeraldo, a regalare emozioni e meraviglie.

Il rifugio Curò è solo una breve tappa verso il grande obiettivo. La valle si apre sulle montagne più belle e aspre delle Orobie: tra tutte, il Pizzo Coca, posto proprio alle spalle del rifugio. Continuiamo in falsopiano, seguendo le chiare indicazioni per il rifugio Barbellino e il lago naturale. Costeggiamo il bacino artificiale, risalendo lungo una vecchia mulattiera militare risalente alla Grande Guerra e oggi adibita a sentiero. In questo tratto, la valle è ricca di acqua, che forma vere e proprie vasche rinfrescanti; i vari affluenti danno vita al neonato fiume Serio.

Continuiamo tra le meraviglie e poco prima di raggiungere il Rifugio Barbellino troviamo, poste sopra un grande masso, le indicazioni per il lago della Malgina…

L’articolo completo, con tutti i percorsi e le bellezze della zona, lo potete leggere sul PrimaBergamo in edicola da venerdì 22 luglio

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