L’escursione consigliata

Il Rifugio Calvi, a guardia dell’anfiteatro delle meraviglie

È al cospetto delle montagne che danno vita al Brembo, tra stambecchi e marmotte

Il Rifugio Calvi, a guardia dell’anfiteatro delle meraviglie
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Il viaggio tra le capanne orobiche ci porta in alta Val Brembana, in una delle zone più suggestive delle Orobie bergamasche: la Conca del rifugio Calvi. Ai piedi del fiume Brembo, al cospetto delle ripide montagne che danno vita al corso d’acqua principe dell’omonima valle, troviamo una delle capanne alpine più conosciute della nostra provincia. Meta di famiglie e bambini, ma anche di alpinisti ed escursionisti esperti, che cercano nelle vette limitrofe emozioni a fil di cielo e panorami unici.

1 - Il borgo di Pagliari
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2 - Tratti del sentiero estivo
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3 - Panorama
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4 - Scorci
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8 - La conca del Calvi nei primi giorni di giugno
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10 - Il rifugio
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11 - La diga vista dal rifugio
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12 - Fioriture
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13 - Il lago Rotondo
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Il rifugio F.lli Calvi è una tappa intermedia del Sentiero delle Orobie Orientali, raggiungibile sia dal rifugio Laghi Gemelli che dal rifugio Baroni al Brunone. È anche possibile raggiungere la struttura con partenza da Carona, tramite la carrareccia marchiata dal segnavia Cai 210. Il percorso, con buona pendenza, tocca dapprima il nucleo di Pagliari (metri 1314) e prosegue costeggiando la bellissima cascata della val Sambuzza. Con percorso più dolce si prosegue nel bosco fino al Lago del Prato, bivio tra i rifugi Longo e Calvi, per continuare a destra in direzione del bacino artificiale di Fregabolgia. Salita la scalinata che porta alla sommità del manufatto, con percorso quasi pianeggiante e costeggiando il lago, si è in breve al rifugio (metri 2006). Ad accoglierci dopo circa due ore e mezza di cammino troviamo un panorama impagabile su tutta la conca: uno skyline che spazia dal Pizzo del Diavolo di Tenda fino al Pizzo di Poris, ai monti Grabiasca, CaBianca, Reseda e Madonnino, vette che hanno fatto la storia dello Scialpinismo orobico.

Lungo il tracciato si incrociano altri sentieri: nella bella frazione di Pagliari si snoda il segnavia Cai 247, percorso estivo che permette di raggiungere il rifugio evitando la carrareccia. Poco oltre, in località Dosso, troviamo il sentiero Cai 209 che porta in val Sambuzza, mentre in località Lago del Prato si incontra il sentiero Cai 224 che porta al rifugio Longo e il sentiero Cai 208 delle Orobie Occidentali proveniente da Foppolo. Non resta che l’imbarazzo della scelta.

Impossibile non restare affascinati dalle meraviglie della zona. Ai piedi della capanna troviamo il limpido Lago Rotondo, nelle cui acque si specchia la sagoma del Cervino bergamasco: il Pizzo del Diavolo. In questo anfiteatro, terra di stambecchi e marmotte, ci accoglie Claudio Bagini, figura storica del rifugio.

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