L'escursione consigliata

La magia invernale della Conca del Calvi, anfiteatro naturale per lo spettacolo della natura

Storie leggende si mischiano ai tanti percorsi che rendono così bella la zona, in questa stagione ancor più bella grazie a neve e ghiaccio

La magia invernale della Conca del Calvi, anfiteatro naturale per lo spettacolo della natura
Pubblicato:

di Angelo Corna

La Conca del Calvi affascina e attrae da sempre turisti e alpinisti. Una bellezza unica, che nei secoli ha conquistato dapprima pastori e valligiani, successivamente esploratori e amanti della montagna.

Storie leggende si mischiano ai tanti percorsi che rendono così bella la zona, in questa stagione resa ancora più "magica" dal fascino dell’inverno e dal rigore della neve. Questo anfiteatro naturale è circondato dalle severe vette dei monti Cigola, Aga, Diavolo, Poris, Madonnino e Ca' Bianca, montagne alle cui pendici nasce il fiume Brembo. Per raggiungere questa zona serve allenamento, ma anche conoscenza dell’ambiente innevato e la giusta attrezzatura. Se abbiamo questi requisiti, possiamo partire alla scoperta di uno degli angoli più belli e suggestivi delle nostra provincia.

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La nostra avventura trova partenza dal borgo di Carona, in Val Brembana. Zaino in spalla risaliamo l’ampia carrareccia che, in questa stagione, può essere ghiacciata e ricoperta dalla neve: fin da subito ci attende il fascino dell’inverno con tutte le sue difficoltà e le sue bellezze. Bastano pochi passi per raggiungere il borgo di Pagliari, prima tappa di questa gita. Le case di pietra giacciono addormentate coperte da un filo di neve, in attesa della bella stagione.

Noi continuiamo osservando il fiume Brembo che, sotto di noi, prosegue tra giochi di ghiaccio e pini innevati. Questo scenario ci accompagna in costante ascesa, fino a raggiungere la cascata della Val Sambuzza, che scende dall’omonima valle. Da adesso, a seconda del gelo, possono essere necessari i ramponi, che garantiscono una progressione in sicurezza anche in caso di ghiaccio. Con ampi zig-zag raggiungiamo le Baite del Dosso e continuiamo lungo il facile percorso che, dopo circa un’ora e mezza di cammino, ci porterà in prossimità del Lago del Prato (m. 1.650), luogo ideale per una sosta al sole.

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I meno allenati possono fermarsi per un pic-nic al sole presso una delle panchine presenti. Chi invece non è ancora stanco può proseguire lungo il segnavia Cai 208, che si snoda nel fondovalle costeggiando il fiume…

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