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Il film da vedere nel weekend Doctor Strange, davvero magico

Il film da vedere nel weekend Doctor Strange, davvero magico
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Regia: Scott Derrickson.
Cast: Benedict Cumberbatch, Chiwetel Ejiofor, Mads Mikkelsen, Rachel McAdams, Tilda Swinton, Michael Stuhlbarg, Scott Adkins, Amy Landecker, Tony Paul West, Pezhmaan Alinia.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.

 

La concorrenza fra i Marvel Studio e i prodotti DC si è ormai canonizzata anche al cinema, come è sempre stato nei fumetti. Si tratta in effetti di due universi che, pur non essendo di fatto comunicanti, si basano sulle stesse premesse e sono pensati per soddisfare lo stesso bisogno di azione ed effetti speciali per lo spettatore cinematografico. Così, ormai da qualche anno, le nostre sale sono state letteralmente invase da lungometraggi dedicati a singoli supereroi o a gruppi di questi ultimi, sempre nel segno di una lotta contro i cattivi di turno condotta con le armi della computer grafica e dei più costosi e pirotecnici risultati visivi. Dopo il clamore suscitato questa estate dall’uscita dell’attesissimo Suicide Squad, la Marvel lancia una stoccata vincente con il film dedicato al Dottor Strange, uno dei personaggi più particolari e carismatici del suo intero universo narrativo. A dirigerlo è stato chiamato un neofita dei cinecomics come Scott Derrickson, noto soprattutto per aver firmato alcuni horror piuttosto riusciti come Sinister e prima ancora L’esorcismo di Emily Rose.

 

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Il film è incentrato sulla figura di Stephen Strange, neurochirurgo di grandissimo talento che sogna di poter migliorare la pratica medica per salvare ancora più persone dai propri mali. Reso inabile al lavoro dopo un grave incidente, Strange decide di intraprendere un viaggio ai confini del mondo per cercare una cura per sé stesso e gli altri. Non sarà mai più lo stesso.

Negli ultimi mesi è stato facile rendersi conto come, di fronte alla crescente proposta di cinecomics dedicati ai diversi supereroi di Marvel e DC, il genere si sia ormai codificato in maniera piuttosto chiara. Questo porta con sé anche i primi segni di stanchezza, fisiologica per ogni filone cinematografico. Quando si arriva a questo livello si profila all’orizzonte la necessità di battere nuove strade, cercare soluzioni alternative o, nel peggiore dei casi, invertire la rotta e ripensare da capo le proprie mosse. Civil War era in effetti già un film piuttosto stanco, per quanto efficace. Il rischio più grande per film come questi è quello di non riuscire più a stupire, di non sapere come impiegare gli ingentissimi capitali messi a disposizione per la produzione.

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La Marvel ha fatto una mossa intelligente con Doctor Strange che, fra l’altro, ha il vantaggio di essere molto peculiare per caratteristiche caratteriali e facoltà. Rispetto all’integerrimo Capitan America o al pomposo Iron Man, Strange è in effetti atipico, dal momento che basa i suoi poteri non su tecnologia o mutazioni genetiche ma sull’uso di poteri paranormali vagamente psichedelici. Così Derrickson, che con questo film raggiunge uno dei suoi risultati migliori, riesce nella non facile impresa di raccontare un personaggio complesso e molto anomalo rispetto alla media dei supereroi.

Lo fa, ovviamente, sfruttando appieno la macchina produttiva hollywoodiana che sorregge il film, in una successione quasi allucinata di effetti speciali. Il risultato è decisamente apprezzabile e riesce a dare un’ottima sostanza visiva all’universo narrativo mobilitato da Strange. A livello di struttura il film scorre con sapienza all’interno di uno schema forse già visto (l’incidente quasi mortale, il cambiamento dello stile di vita e poi la rinascita dell’eroe), ma sicuramente eseguito in maniera molto ispirata. Nel complesso Doctor Strange si presenta come uno dei migliori film prodotti finora dai Marvel Studios proprio per la sua capacità di percorrere (e proporre) nuove strade e di rinverdire un genere che, per quanto non particolarmente incline a sperimentazioni e variazioni, rimane uno dei prodotti di punta dell’odierno panorama cinematografico.

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