Monumento vivo

Il Bosco della Memoria è pronto a diventare un luogo dei cittadini, con i suoi 800 alberi e arbusti

Dopo tra anni e tre lotti, l'inaugurazione finale è prevista per sabato 18 marzo alla presenza del ministro della Difesa Crosetto

Il Bosco della Memoria è pronto a diventare un luogo dei cittadini, con i suoi 800 alberi e arbusti
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Gli ottomila narcisi i cui bulbi sono stati piantati nelle scorse settimane sono la ciliegina che va a completare il panorama di 130 alberi da frutta, 70 da bosco, 90 piccoli alberi, oltre 600 arbusti. Con il suo totale di 800 piante, il Bosco della Memoria, che il Comune di Bergamo e l’Associazione Comuni Virtuosi hanno realizzato in tre anni all’interno del parco della Trucca, è pronto a essere inaugurato.

La cerimonia, il cui programma è già stato svelato, è prevista per sabato, 18 marzo, in occasione della Giornata della memoria per le vittime di Covid. Sarà presente anche il ministro della Difesa Guido Crosetto.

Un monumento che respira

«L’idea di fondo - sottolinea il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori - è che, da subito, l’opera non venga percepita come un luogo statico o semplicemente un memoriale. È stato pensato, invece, come un monumento che respira, che vive, e che vuole favorire la possibilità di incontro, ricordo e memoria coniugate allo stare insieme come comunità».

Il progetto è cresciuto ed è stato stato proprio come un organismo vivo, grazie alla suddivisione in tre lotti, che hanno scandito le prime Giornate Nazionali in memoria delle vittime. Nel 2021, alla presenza dell’allora premier Mario Draghi, furono piantumati i primi alberi; nel 2022 fu il Presidente della Camera Roberto Fico a svelare il grande monumento "Indistinti confini", scolpito dal maestro Penone e donato dalla Fondazione Sacchetti al Comune di Bergamo. Ora manca proprio l'ultimo tassello, quello del prossimo 18 marzo.

Il tiglio piantato da Draghi

Un luogo della cittadinanza

«Il progetto, nel corso dei mesi, si è caricato di un’altra responsabilità importante, fare in modo cioè che anche tra 20-30 anni le persone che passeranno dal Bosco possano avere contezza di quanto accaduto nei primi mesi del 2020 nella Bergamasca - conferma Gori -. Per questo si è aggiunta una funzione “museale”, esplicativa e narrativa di quanto accaduto a Bergamo in quei drammatici mesi».

Marco Boschini, una delle anime dell’Associazione Comuni Virtuosi, racconta: «L’elemento caratterizzante del progetto del “Bosco del tempo” è il coinvolgimento attivo della cittadinanza. Il bosco non è “solo” il piantare alberi, facendo un favore alla qualità dell’aria, ma anche piantare semi di comunità, favorendo l’aggregazione spontanea di persone e stimolando il dialogo e la contaminazione reciproca».

Cerchi alberati e i nomi dei donatori incisi

Vuole essere quindi uno spazio vivo e vissuto quello progettato dall’architetto Paola Cavallini dello Studio di architettura A+C di Parma e dall’agronomo Roberto Reggiani, direttore dell’Azienda sperimentale Stuard di Parma. Lo spazio è stato organizzato in cerchi alberati uniti tra loro da camminamenti interni con punti di sosta, sedute e illuminazione. Al centro del memoriale, trova spazio l’arena intorno alla quale sono incisi tutti i nomi di coloro che hanno permesso – attraverso le proprie donazioni – di poter realizzare il Bosco delle Memoria: si tratta di oltre 400 tra persone e associazioni, coinvolte a inizio 2021 nella fase di crowdfunding realizzata in collaborazione con Produzioni dal Basso attraverso il proprio portale web.

Bosco della Memoria Bergamo
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Partecipazione solo su invito

La partecipazione agli eventi istituzionali del mattino del 18 marzo sarà possibile solo su invito. Saranno presenti, tra gli altri, anche gli oltre 400 donatori che hanno risposto all’operazione di crowdfunding che ha preceduto la realizzazione del Bosco della Memoria.

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