Raccolte da Tom Butler

Scioccanti foto che dimostrano come stiamo distruggendo la Terra

Scioccanti foto che dimostrano come stiamo distruggendo la Terra
Pubblicato:
Aggiornato:

Sta facendo molto discutere, da giovedì 18 giugno, l’Enciclica di Papa Francesco Laudato si’, un accorato messaggio di amore del pontefice verso la Terra e la natura. Certo, il testo non si può ridurre solo a questo, ma è certamente il tema che più ha catalizzato l’attenzione dei media. Perché nessuno può negare una cosa: più passa il tempo, più l’umanità stra distruggendo la Terra. Nel tentativo di realizzare un futuro migliore, in realtà l’umanità rischia di distruggere quanto la natura ci ha donato.

Se l’Enciclica offre uno sguardo etico sull’argomento, c’è chi invece ha provato a trattare il tema in maniera più d’impatto. Esempio è il libro Overdevelopment, Overpopulation, Overshoot (OVER), pubblicato a febbraio di quest’anno. Un libro fotografico in cui Tom Butler ha raccolto alcuni scatti di grande fascino, spesso scioccanti o provocatori, realizzati da fotografi di tutto il mondo e tesi a raccontare come l’umanità stia modificando, in peggio, la natura che ci circonda, forzandola ad adattarsi alle nostre necessità quando invece dovrebbe essere il contrario. Il libro è il principale progetto dell’iniziativa 2015 Global Population Speak Out, una sorta di “raccolta” di tutte le voci dal mondo che vogliono denunciare l'epoca umana dell'eccesso.

Vi proponiamo una serie di immagini selezionate dal libro, che hanno un solo obiettivo: farvi vedere la natura che vi circonda in maniera diversa, sotto un’ottica diversa.

 

singapore

[Ph. John Stanmeyer] Singapore, porto commerciale. Sullo sfondo il fantascientifico skyline della città, fatto di grattacieli e luci. In primo piano, invece, una “città” di container. Sono i milioni di container che ogni giorno affollano il porto più trafficato al mondo e il secondo del pianeta per tonnellate totali di merci trasportate. Un’area di Singapore predisposta per questo, ma che ogni giorno è sempre più sommersa dal commercio, inglobata da container che contengono le più svariate merci.

 

alberta fracking

[Ph. Garth Lentz] Alberta, Canada. Un camion supporta le operazioni di estrazione del petrolio attraverso il fracking, metodo di estrazione di gas naturali dal sottosuolo che ha reso gli Stati Uniti il maggior produttore di gas al mondo. Il procedimento è particolarmente complicato e rischioso, poiché richiede continue perforazioni ed esplosioni che mettono a rischio la stabilità del sistema: sale la probabilità di sismi ed è alta la probabilità di perdite di gas e di inquinamento delle falde acquifere a causa delle sostanze chimiche utilizzate. Eppure questi rischi non hanno ostacolato la creazione in Alberta del più grande centro di estrazione di gas naturali della Terra. Un panorama desolante.

 

alberta rifiuti liquidi

[Ph. Garth Lentz] Restiamo in Alberta, questa volta lungo le rive del fiume Athabasca, vicino alla sue dighe. Qui è dove vengono buttati gli scarti liquidi di lavorazione del fracking. L’immagine è eloquente: litri e litri di acque tossiche vengono gettate nell’area delle sabbie bituminose del fiume Athabasca, rendendo il bacino idrico in questione uno dei più tossici al mondo. Le comunità locali, che si trovano a valle, da tempo chiedono spiegazioni: nonostante la diga e gli impianti di depurazione, la paura è che quelle sostanze arrivino a loro.

 

cina agricoltura

[Ph. Google Earth] In Cina la natura non esiste più. Questo scatto aereo, “rubato” da Google Earth, mostra come un’immensa area della Cina, una volta totalmente in mano alle foreste o ai prati, sia oggi diventata una distesa senza fine di campi. Perché nella Terra del Dragone, a causa della forte urbanizzazione e industrializzazione, c’era carenza di agricoltura. E così si è deciso di trasformare in terra coltivabile ogni piccolo spazio verde a disposizione. Il risultato è un puzzle di campi, che più che coltivati stanno venendo spremuti dalla popolazione locale, spesso povera e affamata.

 

miniera russia

[Ph. Google Earth] Siamo in Russia e stiamo osservando la miniera Mir, la più grande cava di estrazione di diamanti al mondo. È, al momento, profonda 1.722 piedi e ha un diametro di 3.900 piedi. Un cratere di dimensioni abnormi, situato a brevissima distanza dal centro abitato.

 

foresta canada

[Ph. Garth Lentz] Ancora una volta è il Canada a offrirci uno degli spettacoli più brutti a cui potevamo assistere. Il fotografo Gareth Lentz, da sempre attento ai temi dei rapporti tra uomo e natura, ha fotografato il degrado in cui versano le una volta rigogliosissime foreste dell’isola di Vancouver. L’organizzazione Forest Watch, con sede proprio nel Paese della foglia d’acero, ha dichiarato: «Le foreste vergini del mondo stanno scomparendo a un ritmo sempre più elevato in tutto il pianeta, ma la maggior responsabilità percentuale di questo degrado è del Canada».

 

depleting-oil-fields-like-this-one-in-kern-river-oil-field-california-are-yet-another-sign-of-humans-depleting-the-earths-natural-resources

[Ph. Mark Gamba] Kern County, San Joaquin Valley, California. La foto è stata scattata per immortalare il mortificante spettacolo del Kern River Oil Field, un antico giacimento di petrolio che si sta lentamente esaurendo. Una volta che da sottoterra non si pescherà più nulla, che ne sarà di queste aree?

 

bovini amazzonica

[Ph. Daniel Beltra] Una mandria di bovini fugge, in Brasile, da un incendio doloso nella foresta Amazzonica. Dal 1978 si è calcolato che sono almeno 289mila le miglia quadrate di foresta distrutte dall’uomo tra Brasile, Perù, Colombia, Bolivia, Venezuela, Suriname, Guyana e Guyana francese.

 

once-a-thick-and-beautiful-old-growth-forest-in-the-willamette-national-forest-in-oregon-is-now-leveled-for-reservoir-development

[Ph. Daniel Dancer] C’era una volta una stupenda foresta in quel di Willamette, Oregon. Un luogo rigoglioso, dove la natura dominava incontaminata. Poi la popolazione locale ha iniziato a lamentarsi della scarsità di acqua in alcuni periodi dell’anno. Non morivano di sete, ma non potevano irrigare i giardini come avrebbero voluto, o lavare le auto quando avrebbero voluto. Da lì si decise di realizzare un enorme bacino idrico artificiale che raccogliesse tutta l’acqua della zona e la mettesse a disposizione della popolazione. Risultato: la foresta nazionale di Willamette è stata letteralmente uccisa, morta per aridità.

 

bangladesh

[M. R. Hasasn] Ogni giorno, a Dacca, capitale del Bangladesh, vengono prodotte 3.500 tonnellate di rifiuti e oltre la metà di queste non vengono raccolte. Questo scatto dimostra che fine fanno: mentre alcuni rifiuti vengono bruciati in enormi inceneritori, molti altri vengono abbandonati in aree disabitate, terre di nessuno se non dell’immondizia.

 

nevada pneumatici

[Ph. Daniel Dancer] Nella foto potete osservare un’area del Nevada che è stata destinata a festival e spettacoli ricreativi. Ciò fino al 2006, quando si decise di trasformarla in un cimitero per pneumatici, oggetti tra i più difficili da smaltire. Semplicemente vengono abbandonati lì, alla fine di una strada desertica.

 

nuova delhi

[Ph. Google Earth] Vista aerea dell’area centrale di Nuova Delhi, in India, che con una densità di popolazione di 30mila persone per miglio quadrato è l’area più densamente popolosa del mondo. Praticamente la gente vive una sopra l’altra. Ma anche Barcellona non scherza: l’area centrale della città spagnola ha una densità di popolazione di 16mila persone per miglio quadrato.

 

ghiacciai scioglimento

[Ph. Cotton Coulson] Sia all’Artico che all’Antartico, i ghiacci si stanno ritirando. E niente lo dimostra meglio di questa fotografia, scattata a Svalbard, in Norvegia. In quest’area dei Mari del Nord si è deciso di “aprire” tra i ghiacci una rotta di navigazione commerciale che collegasse l’Occidente alla Russia. Il costo di tutto questo è la distruzione di svariate miglia quadrate di ghiacciai, con le conseguenze che vedete in foto.

 

peschereccio

[Ph. Christian Asulnd] Al largo della costa della Mauritania, Stato dell’Africa Occidentale, un enorme peschereccio di oltre 400 piedi di lunghezza butta in mare enormi reti da pesca, che intrappolano ogni forma di vita nelle vicinanze. L’esponenziale crescita nella domanda di pesce nel mondo ha causato l’intensificarsi di questo tipo di pesca, assolutamente nociva per la fauna marina.

 

surf indonesiaù

[Ph. Zak Noyle] Lo scatto simbolo, secondo molti, del libro. Il surfista indonesiano Dede Surinaya è stato colto mentre cavalca un’enorme onda nella baia di Java, isola più popolata non solo dell’Indonesia, ma del mondo. La sporcizia che invade quelle meravigliose acque è facilmente visibile nella foto. Java, come molte altre aree vicino alle coste del mondo, non ha praticamente nessuna infrastruttura per la raccolta dei rifiuti e il risultato è che la popolazione locale abbandona l’immondizia per strada o, ancora peggio, nei bacini fluviali, che portano poi tutto nel mare.

 

londra aerei

[Ph. Ian Whylie] Le reti di trasporto globalizzato, in particolare quelle aeree, sono una delle principali cause delle emissioni di gas nocivi, inquinanti atmosferici e del conseguente effetto serra. In questa foto si può vedere il cielo sopra Londra: le scie degli aerei di passaggio nascondo gran parte dell’azzurro del cielo, per una volta non coperto dalle nuvole.

Seguici sui nostri canali