Risate

Luca Bizzarri dal podcast fino allo spettacolo “Non hanno un amico”

Comico sul palco della ChorusLife Arena sabato 1° marzo alle 21. Il seguito del monologo avrebbe dovuto debuttare il 7 marzo a Genova: «Non sono riuscito a scriverlo»

Luca Bizzarri dal podcast fino allo spettacolo “Non hanno un amico”
Pubblicato:

Con quel suo humor tutto genovese che va dritto al punto, asciutto come un’oliva taggiasca ma goloso come un canestrello, Luca Bizzarri è un monumento all’autoironia. Nel suo podcast “Non hanno un amico” ci porta a ridere di noi stessi, delle nostre debolezze, dei nostri tic. Mixa la comunicazione politica dei nostri tempi, i fenomeni social, i costumi di un nuovo millennio confuso tra la nostalgia del Novecento e il desiderio di innovazione tecnologica e sociale.

Il podcast è diventato un tale successo - cinquantamila ascolti giornalieri e un milione di streaming al mese - da trasformarsi in spettacolo teatrale (e poi in libro), che il comico porterà sabato 1° marzo sul palco della ChorusLife Arena. Biglietti ancora disponibili su Ticketone (da 28 a 40 euro).

Nel frattempo Bizzarri sta scrivendo il seguito del monologo in scena a Bergamo. Titolo? Semplicemente “Non hanno un amico 2”. La première era prevista per il 7 marzo al Politeama Genovese, ma è stata spostata al 23 ottobre. Come mai? «Ho fatto una figura di ***** ma è meglio dire la verità - sono le parole del comico al Secolo XIX. A cosa si riferisce lo spiega in una lettera indirizzata al teatro della sua città: «Mi rivolgo a voi, che siete stati così gentili da aver già riempito da tempo la sala del Politeama Genovese per lo spettacolo “Non hanno un amico 2” che avrebbe dovuto debuttare a marzo, nella mia adorata e complessa città. Ho scritto avrebbe dovuto perché, come avrete capito, non sarà possibile che ciò avvenga. Qui potrei inventarmi molte possibili scuse e fantomatici impegni ma credo che la cosa migliore sia essere onesto con voi: non sono riuscito a scriverlo. Ci ho provato, ma la marea di impegni che mi stanno riempiendo le giornate, gli spettacoli in giro per l’Italia, sia da solo che con un’altra compagnia, e la scrittura del podcast semplicemente non me lo stanno permettendo: ci ho provato, non ce l’ho fatta. So perfettamente che avrei potuto e dovuto immaginarlo ma confesso di aver peccato di presunzione, ero sicuro di riuscire e mi sono vergognato un po’ trovandomi davanti alla realtà di una pagina maledettamente bianca».

E ancora: «Avrei potuto abbozzare un testo mettendo insieme vari pezzi, ma non me la sento di fare una cosa del genere dopo il calore che mi avete regalato negli anni. Meritate uno spettacolo nuovo e all’altezza del primo. E ci sarà. La cosa migliore è che io mi prenda del tempo e che rimandi questo numero 2 nella stagione autunnale. Mi scuso ancora, perché alla mia età forse si pensa di poter fare cose che, invece, richiedono più tempo del previsto, e avrei dovuto saperlo. Vi abbraccio forte sperando di vedervi presto a teatro».

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali