Piazza virtuale

Ecco chi sono e che cosa pensano quelli di "Sei di Bergamo se..." (45.500 membri!)

Il "Conte", Marisa Monforte Ferrario e Saby Losapio: partiti nel 2014 hanno costruito una realtà importante, praticamente una grande famiglia

Ecco chi sono e che cosa pensano quelli di "Sei di Bergamo se..." (45.500 membri!)
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di Arianna Zucaro

Con i suoi oltre 45.500 membri, è l'istituzione virtuale più vivace del territorio. Nato nel gennaio 2014, “Sei di Bergamo se…” è un gruppo Facebook che si inserisce in una più ampia fenomenologia: qualche anno fa, quasi ogni città italiana si è dotata, per volontà di alcuni utenti del social network più frequentato del mondo, di gruppi (e cioè luoghi di incontro virtuale formati da persone che condividono interessi comuni) con il medesimo format. Nel caso di Bergamo, quel format ha sfondato poi la barriera dell’irrealtà per prendere vita nel mondo fisico. Abbiamo chiesto ad uno dei fondatori del gruppo di raccontarci la sua genesi.

Il "Conte Raffaello Mascetti"

Non usa il suo nome proprio ma si fa chiamare come uno dei personaggi più famosi del cinema italiano: il Conte Raffaello Mascetti, di Amici miei. Per il Conte, la fonte principale di appagamento nella gestione del gruppo - che ovviamente costituisce un’attività parallela, provenendo professionalmente dal mondo dell’editoria e del giornalismo - abbraccia il divertimento e arriva anche all’impegno sociale. Insieme a lui, ci sono anche Marisa Monforte Ferrario, membro storico diventata “amministratore” grazie a pazienza e dedizione, e l’amico Saby Losapio.

Inizialmente, è stata la nostalgia di una Bergamo “che non c’è più” a unire le prime migliaia di persone che hanno deciso di entrare a farne parte. «Io e un mio amico - racconta il Conte - ne avevamo sentito parlare per radio nazionale e l’idea ci è piaciuta subito. Sono del ’73 e un nostalgico degli anni Settanta e Ottanta; il mio amico ha un po’ di anni in più di me ed è un nostalgico del decennio precedente, quindi eravamo ben assortiti».

Inquadriamo con il Conte anche il momento socio-politico: «Abbiamo iniziato negli anni nei quali Gori, che non era ancora sindaco (lo sarebbe diventato nel giugno 2014, ndr) aveva realizzato un sito attraverso cui cercava di creare consenso. Abbiamo aperto nel gennaio del 2014 e alcuni giornali hanno scritto di noi perché avevamo una crescita esponenziale degli iscritti, da poche decine ad alcune migliaia. Ci aveva chiamato anche Bergamo Tv, ma non andammo in studio per non svelare la nostra identità e avere la possibilità di creare una cosa carina. Non ci aspettavamo che potesse andare così forte».

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Buongiorno e buonanotte

Qualità dei membri - su cui viene fatta una selezione all'ingresso -, la condivisione di un senso di nostalgia e il valore della solidarietà sono gli elementi fondamentali. «Le persone hanno erroneamente sottovalutato la funzione non solo aggregante ma anche di compagnia del gruppo, attaccando i post di “buongiorno” e “buonanotte” pubblicati ogni giorno. Per alcuni hanno un valore importante, perché si tratta in qualche modo di compagnia. Ed è così che ho imparato a dare il giusto valore a “Sei di Bergamo se...”, perché ci sono molte persone che hanno dei disagi: chi ha perso lavoro, chi il figlio, chi la salute». E allora anche la condivisione di una cosa bella può aiutare, così come sfogarsi con righe anche dolorose, scoprendo di avere sofferenze comuni che nella similitudine possono arrivare ad alleggerirsi.

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