L'esperta risponde

I consigli di Laura Adele Feltri. Ecco perché Chorus Life ci porterà tutti nel futuro

La agente immobiliare racconta il grande progetto del cavalier Bosatelli. Sarà una città nella città dove si troverà ogni funzione fondamentale

I consigli di Laura Adele Feltri. Ecco perché Chorus Life ci porterà tutti nel futuro
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di Luigi de Martino

Ogni anno, una grande quantità di stranieri visita Bergamo per ammirarne le bellezze e gustare i piatti della nostra cucina. A settembre 2022 si inaugurerà una nuova realtà, Chorus Life, che innova profondamente il panorama edilizio della città. Ne abbiamo parlato con Laura Adele Feltri, esperta del mondo immobiliare bergamasco e titolare di CasaFeltri.

Laura Adele Feltri

Chorus Life riuscirà a integrarsi in modo armonico con la città?

«La nostra città è riuscita a mantenere inalterata la bellezza architettonica di tanti quartieri e borghi. Ora anche una grande area in disuso si sta trasformando in un modello di abitare che non solo i bergamaschi ma anche gli stranieri ammireranno».

Chorus life è un progetto ambizioso e avveniristico, spiegarlo è articolato...

«Parto dalla storia di questo luogo e dalla persona che l’ha ideato, così diventa più facile capire la portata del progetto e la ricaduta che ne deriverà. L’intervento riqualifica un’area industriale di 70 mila metri quadrati, dismessa da anni, dove c’erano gli stabilimenti della Ote, azienda specializzata in produzione di trasformatori elettrici. Chorus Life nasce da un’idea del cavalier Domenico Bosatelli (fondatore della Gewiss, della quale è stato presidente dal 1970 al 2020. Dal 2021 gli è succeduto il figlio Fabio, al suo fianco da oltre trent’anni)».

Da quale idea è partito Chorus Life?

«È partito tutto da Domenico Bosatelli, lui è una persona che non smette di pensare e progettare come poter vivere meglio, non solo come singoli individui, ma anche come collettività. Negli anni ’70 il cavaliere intuì che la plastica poteva essere un elemento fondamentale per gli impianti elettrici che la Gewiss costruiva. Successivamente la Gewiss ha sempre mantenuto il passo coi tempi, anzi, talvolta anticipandoli. Questa mentalità ha portato allo sviluppo della domotica. È nata così l’impiantistica digitale e Bosatelli ha studiato con il suo team, in accordo con Siemens e Microsoft, la prima piattaforma Gsm-Global System Model».

Chorus Life è l’applicazione di questo modello?

«Sì, è la concretizzazione della domotica con la piattaforma Gsm: una nuova struttura di aggregazione sociale e “trigenerazionale”, dove tutto sarà digitalizzato».

Trigenerazionale?

«Significa un modello di città dove tre generazioni potranno vivere e crescere insieme, grazie alla condivisione degli stessi spazi».

Ci racconti un po’ di cosa si tratta.

«Francesco Percassi, presidente di Costim (società nata per la realizzazione del progetto), mi ha spiegato che con Chorus Life si vuole andare oltre l’idea che abitare voglia banalmente dire occupare un posto dove mangiare e dormire. Chorus Life vuole soddisfare anche esigenze legate al mondo del lavoro, della salute, della cura del corpo e dell’aspetto ludico tra genitori, figli e nipoti».

Questo modello ricalca City Life di Milano?

«No perché City Life, e aggiungo il Bosco Verticale e Porta Nuova, sono un nuovo modo di abitare che comprende la rivalutazione del verde e dei servizi abitativi, ma tutto a esclusiva di chi ci abita, con forti investimenti da parte di fondi stranieri».

Mentre a Bergamo?

«Qui c’è una fruibilità da parte di tutti i cittadini. Saranno create zone come l’Arena per accogliere spettacoli, congressi e ci saranno parchi, piste ciclabili, un hotel... L’acquisto dei metri quadrati è stato sostituto con la realizzazione di una struttura che soddisfi molteplici esigenze».

Cosa troveremo esattamente a Chorus Life?

«Si stanno ultimando la costruzione di un hotel, di un residence di ottanta alloggi che saranno dati solo in affitto e con un unico canone per tutti i servizi. Non esisterà più il concetto di locazione con l’aggiunta di bollette, spese condominiali, rifiuti, riparazioni: sarà un’offerta che comprende consumi, connessione internet, pulizie, manutenzioni e, a scelta, anche tutti i servizi esterni. Gli alloggi saranno completi, arredati e con impianti ed elettrodomestici attivabili e configurabili da un’unica piattaforma digitale. Nucleo centrale sarà l’Arena coperta di 6.500 posti. Vedrà la luce anche una grande piazza di 25 mila metri quadrati con spazi verdi attrezzati e 20 mila metri quadrati destinati a negozi, ristoranti, centri benessere, palestre e un percorso di Sky jogging sul tetto panoramico degli edifici».

L’architetto che ha creato il progetto è Joseph di Pasquale.

«Un bravo architetto che sottolinea l’importanza della gestione energetica e della sostenibilità, con una riduzione dei consumi al minimo, teso all’azzeramento dell’inquinamento ambientale sia nel momento di utilizzo che di realizzazione dell’opera».

Quando è stato presentato e dove sorgerà esattamente?

«La presentazione alla città è avvenuta nel 2017, il progetto verrà concluso nel settembre 2022, tra via Serassi e via Bianzana».

Le sette grandi gru sono ben visibili in città...

«Lavorano celermente, come tutte le persone coinvolte in questo grande cantiere, coordinato come un’orchestra».

Nemmeno la pandemia ha scoraggiato Bosatelli.

«Il cavaliere non è uno che si spaventa. In questi mesi ci ha ricordato che si sono vissuti periodi anche peggiori, nei quali “si camminava con gli zoccoli, faceva freddo e le prospettive non erano rosee”».

A che punto siamo?

«Sono praticamente pronte le fondazioni di hotel, residence e la stecca nord, così come le opere strutturali dei piani interrati; proseguono senza sosta quelle relative alla pianta interrata e alla nuova Arena. Verso la consegna anche la stecca ovest che comprenderà gli alloggi residenziali e affaccerà su Città Alta. A giugno e luglio prenderanno forma le strutture avveniristiche e circolari, che verranno posizionate all’ingresso di Chorus Life, lato via Bianzana».

Ci dice qualche dato per chi ama i numeri?

«Calcestruzzo gettato superiore ai 38 mila metri cubi e oltre 6 mila tonnellate di acciaio. Circa il 35 per cento dell’intera area sarà verde attrezzato con piste ciclopedonali e strade e verrà ceduto al Comune».

A livello immobiliare quali effetti è in grado di creare questo progetto?

«Le analisi de Il Sole 24 Ore dicono che il comparto immobiliare crea un indotto così ampio da muovere l’economia del Paese. Un progetto come Chorus Life svilupperà investimenti anche in altre strutture, magari obsolete, per riconvertirle. Da cosa nasce cosa, e questo è un processo inarrestabile».

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