M’à fàcc ol gir di cimitéri

10 frasi in bergamasco sul giorno dei Morti

L'oblio dei cari defunti, pure a novembre, addolora: «I gh’ìa sö gna ü fiùr»

10 frasi in bergamasco sul giorno dei Morti
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di Vecchio Daino

L’inizio di novembre corrisponde anche alla celebrazione dei Morti, ricorrenza un tempo molto più sentita della contemporanea Halloween. Rimane il tradizionale giro dei cimiteri, per trovare i congiunti sparsi nella nostra terra. E naturalmente restano tutti i proverbi che ci ricordano la brevità dell’esistenza, sempre con un tocco di amaro sarcasmo che, volenti o nolenti, ci appartiene.

1. M’à fàcc ol gir di cimitéri


Si sfrutta il giorno di Ognissanti, che è festivo, per organizzare la visita al camposanto dei parenti defunti, accompagnati di solito dai figli. Un modo per rafforzare il senso di appartenenza alla famiglia, e per esprimere la nostra gratitudine per chi ci ha preceduti. [Trad.: Abbiamo fatto il giro dei cimiteri]

2. I gh’ìa sö gna ü fiùr


Vedere una tomba senza fiori non ci intristisce per la mancanza di decorazioni, ma per l’assenza di una cura che interpretiamo come dimenticanza di una persona, e di tutto quello che ha rappresentato in vita. [Trad.: Non aveva nemmeno un fiore]

3. I sarèss de ’ndà a troà sèmper


Per qualcuno la visita al cimitero non dovrebbe essere un’esclusiva di questa giornata, ma un’abitudine costante nell’arco dell’anno. È che oggi abbiamo troppe cose da fare. [Trad.: Sarebbero da andare a trovare sempre]

4. Mè iga pura di viv


La saggezza dei nostri antenati ha capito che non c’è nulla da temere nel luogo del riposo eterno. Ci sono persone viventi che sono molto più dannose di scheletri e fantasmi. [Trad.: Bisogna avere paura dei vivi]

5. I vé a gratàt i pé


Un curioso modo di dire, molto diffuso un tempo, che rappresenta la modesta vendetta dei defunti ai quali non sia stata riservata la giusta cura. Non si segnalano però casi di solletichi notturni. [Trad.: Vengono a grattarti i piedi]

6. Te pórtet idré negót


Così si commenta, scuotendo il capo, accanto a una lapide che porta inciso il nome di un personaggio noto per la sua ricchezza, o per i suoi successi. Alla fine, è vero che siamo tutti uguali. [Trad.: Non ti porti dietro niente]

7. Prima o dòpo la tóca


Se c‘è una certezza nella vita, è che finirà. Per questo è meglio prenderla con filosofia, e svolgere serenamente le nostre attività. Perché può cambiare l’orizzonte temporale, ma non l’esito. [Trad.: Prima o poi ci tocca]

8. Mórt mé, mórt töcc


È l’atteggiamento di chi non si cura che della propria esistenza. La sua dipartita corrisponde così all’Apocalisse, almeno nel suo pensiero. C’è da dire che non deve essere piacevole incontrarlo anche da vivo. [Trad.: Morto io, morti tutti]

9. Mórt ü papa se n’fa ön óter


Un detto contro la vanagloria, che non ha ragion d’essere. Così come si acquistano rapidamente i favori delle persone, avviene di perderli nello stesso modo. E l’interesse si volge rapidamente altrove. [Trad.: Morto un papa se ne fa un altro]

10. I va a la becarèa piö edèi che mans


Strano proverbio che notifica la scomparsa dei giovani più che dei vecchi. Forse però è nata in tempi i cui tra guerre, carestie, mortalità infantile e pestilenze spostavano decisamente l’ago della bilancia. [Trad.: Vanno al macello più vitelli che manzi]

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