«pènsa per ol tò de paìs»

Il blogger Piga: «Curno è brutto» Ma i residenti lo difendono

Il blogger Piga: «Curno è brutto» Ma i residenti lo difendono
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Le considerazioni critiche del blogger Claudio Piga, espresse su BergamoPost qualche settimana fa, sono arrivate in paese, com’era inevitabile. Una dichiarazione in particolare ha provocato reazioni forti, sia contrarie sia concordi: «Curno è quella che è, cioè un paese brutto». I curnesi non sono rimasti indifferenti alle bordate di Piga e sui social hanno detto la loro, prendendo spunto dall’intervista per esprimere una valutazione sul paese in cui vivono, in tutta franchezza.

Moris: «Oggi mi son sentito uno che ha sprecato il tempo, soprattutto dopo aver letto l'intervista di un blogger non di Curno che dice, fra le altre cose: "Curno è quella che è, cioè un paese brutto". Non dico che sia il paese più bello dell'universo però... pènsa per ol tò de paìs».

Sabrina: «Io a Curno ci vivo da dieci anni circa e la adoro. Ogni posto ha i suoi pro e contro. Chissà da dove arriva il "blogger"».

Pierina: «Io a Curno ci lavoro da quasi venticinque anni. Non è brutto, non è bello. Offre molte possibilità di lavoro ai residenti».

Più articolato il pensiero di Cristina: «Abito a Curno da quando ero piccolina. È un paese come tanti, con qualità e difetti; anzi, rispetto a una grande città, qui è meglio, ci si conosce ancora abbastanza e non si è "anonimi". Abbiamo ancora dei negozi, ci sono centri commerciali, ospedali e cliniche. Chiedete a chi abita in montagna che bello che è dover fare chilometri per una visita o un esame. Per i giovani in zona ci sono cinema, pub, locali, pizzerie. Il centro di Bergamo è vicino e per chi deve andarci a scuola non c’è bisogno di alzarsi alle 5 del mattino per prendere l’autobus».

 

 

Marco: «Io ho sempre pensato che sia un paese un po’ subdolo. Cioè, sbilanciato verso un commercio estremo, vedi la continua apertura di centri commerciali, e poca salvaguardia della persona e del verde. Senza considerare i pochi servizi offerti».

Olivia: «Io non ci sono nata ma ho imparato ad apprezzarlo. Non è architettonicamente bello ma ha ancora abbastanza verde, ci sono molti servizi, è vicino a Bergamo e soprattutto ci vivo bene da quando c'è una giunta di sinistra, nella quale mi riconosco e che stimo, grazie alla quale si può vivere una dimensione più umana. Mi piace anche il fatto che sia abbastanza multietnica e i miei figli possano confrontarsi con culture diverse. Se proprio devo trovare un pelo nell'uovo, vedo una certa mentalità provinciale e bigotta di alcuni suoi abitanti che è tipico però di tutti i paesi di provincia».

Ali: «Io non ci sono nata, ci vivo da quando mi sono sposata. Non guardo all'estetica perché non m'interessa, mi soffermo sulle persone che ci hanno accolti, alle comodità che abbiamo, alla vicinanza rispetto a Bergamo. A Curno ci si sente a casa; felicissima di abitare qui».

Isabella: «Io vengo da Bergamo e vivo a Curno da diciassette anni. Esteticamente effettivamente non è un granché ma i servizi che offre per me sono impagabili e sono felicissima di far crescere qui i miei figli. Unica pecca: non vengo mai invitata alla cena della "classe" perché non sono nativa di qui. Lo trovo discriminante».

 

 

Marco: «Mah, io ci vivo da sei anni. Non è un bel paese. Comodo sì, è piacevole avere gli uffici vicini. Credo ci siano dei buoni servizi, ma non avendo famiglia l'unica cosa che mi serviva è l'Asl, che è stata spostata. In compenso ha tante strade che ti portano ovunque in poco tempo, ma è anche il limite di un paese che non ti consente di uscire piacevolmente a piedi o in bici. L'unico percorso bello è fare il centro e scendere al fiume, dove però la ciclo-pedonale inizia a Treviolo. Purtroppo credo che come tutta la provincia e in particolare l'hinterland sia stato devastato da piani urbanistici demenziali, lasciando poco spazio a verde, piste ciclabili, boschi urbani. Il piccolo borgo storico non è stato minimamente valorizzato, la stessa piazza è una spianata funzionale ma per nulla evocativa. Non c'è un vero parco urbano, lasciamo perdere un bosco. Certo in confronto a Mozzo non ha la collina che diventa un parco naturale senza dover fare grandi interventi, ma in realtà potrebbe valorizzare i campi e i percorsi lungo il fiume, ma non è mai stato fatto. Rispetto all'articolo direi che una biblioteca effettivamente manca. Per un paese fondamentalmente ricco, il paragone con il paese gemello Mozzo oggi è imbarazzante. Mancano una biblioteca e un teatro-auditorium degni di questo nome, anche se ho visto alcune interessanti manifestazioni all'auditorium delle scuole che è una bella risorsa, ma forse non accessibile a gruppi amatoriali».

Loredana: «È un paese brutto. Non c'è più niente a parte centri commerciali. Io ci sono nata, i miei genitori pure, nonni compresi. Il centro è un mortorio. Spero che non chiudano i pochi commercianti che tengono duro e i pochi bar rimasti, i quali oltretutto chiudono presto perché, ripeto, di sera è un mortorio. Chi non ha vissuto sempre a Curno non sa com'era prima della cementificazione sfrenata. Allora sì era un paese vivo. Quando esco la sera è poi faccio ritorno a casa, mi rendo conto della desolazione che regna sovrana».

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