Viaggio nel tempo

I cowboy della Bergamasca cavalcano online: in un video la Transumanza dei Bergamini

L'iniziativa dell'autunno 2020 ricordata in documentario di Giorgio Della Vite e Michele Corti. C'è anche il brano a tema del cantastorie Luciano Ravasio

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di Giambattista Gherardi

Un’occasione utile per ricordare le fatiche e le tradizioni di un tempo, ma anche un “ritorno al futuro” che ha richiamato l’attenzione di amministratori e, soprattutto, cittadini. È stato pubblicato online in questi giorni il video che ricorda la Transumanza dei Bergamini da Bergamo a Gorgonzola (Milano) organizzata lo scorso autunno dall’Associazione Festival del Pastoralismo. Si tratta di un documentario di oltre 35 minuti, preziosa testimonianza di un’attività che nell’anno della pandemia ha offerto un segnale di presenza importante e apprezzato.

La “carovana” era partita da Bergamo. Non una sfilata rievocativa e folkloristica limitata, ma un tragitto di 40 km percorso con una piccola mandria di bovini da latte (dell’azienda agricola Fabrizio Bertolazzi di Serina) reduce dall’alpeggio in Alta Val Brembana.

«È stata una transumanza - conferma Michele Corti, docente universitario e presidente del Festival del Pastoralismo - “in scala 1:1”, quindi con tutti i problemi di una vera transumanza. A partire dalla ricerca dei prati lungo il percorso dove far sostare e pascolare gli animali e dalla ricerca di strade poco o nulla trafficate, facendo riscoprire aspetti suggestivi e inaspettati del territorio. Anche nella prima tappa Bergamo-Dalmine, pur nel contesto dell’intensa urbanizzazione, siamo transitati su vecchie strade campestri. A causa della coincidente visita dell’allora ministro Gaetano Manfredi all’Università di Bergamo, è stata annullato il passaggio per le vie di Città bassa (già percorse dalle “mini transumanze” del 2017 e 2019)». Il meteo è stato clemente e, a parte l’annullamento della serata a Cassano d’Adda per pioggia, tutto si è svolto per il meglio.

L’attività di questi anni del Festival del Pastoralismo ha riservato i meritati tributi ai bergamì, questi personaggi così emblematici, «veramente figli della terra di Bergamo», come scriveva il Volpi nel 1930, ma che possiamo dire anche veramente figli della terra lombarda, di cui conoscevano valli e pianure. Dopo il film L’Ultimo Bergamino, proiettato in anteprima a Fuipiano lo scorso 26 settembre, ecco che il video propone come colonna sonora la canzone Bergamì, scritta e interpretata da Luciano Ravasio. «Bergamì - canta Ravasio - cowboy nostrà che m’gh’à de benedì. Bergamì a i à inventàt bötér, formài, strachì… E inféna ol nòm de Bèrghem perchè i gh’à facc unùr a l’ resterà in eterno… tacàt a lur…».

Le varie soste hanno proposto vere e proprie feste con prodotti tipici e caseari, casoncelli, scarpinocc, polenta di mais antichi e vino Valcalepio. In scena anche uno spettacolo teatrale con la regia di Pietro Zani di Dossena, protagoniste le maschere bergamasche “il Giopì e la Margì” (alias Raffaele Tintori ed Emanuela Giovannessi) e il milanese Marino Zerbin.

Luciano Ravasio

«Un dialogo in bergamasco e in milanese - spiega Corti – che ricorda come i bergamì fossero dei “ponti” tra la realtà bergamasca e quella milanese (ma anche lodigiana, cremasca, bresciana e oltre)». Il video gode del patrocinio del Consiglio Regionale della Lombardia ed è stato coordinato da Giorgio Della Vite e Michele Corti. Preziosi i contributi fotografici di Guido Coppetti, Bruno Fiorellino, Franco Meani e Mauro Scattolin, le riprese e il montaggio di Dario Persico, la voce narrante di Vera Vavassori. Per le musiche dal vivo, oltre a Luciano Ravasio, da ricordare Alberto Rota, Renato Carminati, Giacomo Parimbelli e Luciano D’Addetta.

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