BeerRoad, seconda tappa

Il Birrificio Valcavallina di Endine L'opera di un genio indiscusso

Il Birrificio Valcavallina di Endine L'opera di un genio indiscusso
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BeerRoad è un percorso che attraversa il territorio di Bergamo alla scoperta della produzione di tutti i microbirrifici che troverete a Beerghem 2015, la rassegna delle birre artigianali orobiche che si svolgerà a San Pellegrino Terme dal 29 maggio al 2 giungo 2015. Questo viaggio ci guiderà idealmente lungo una strada della birra artigianale, per scoprire i volti e l’impegno chi, con coraggio e passione, ha deciso di fare della birra la propria vita e il proprio lavoro. Da Clusone, dove abbiamo incontrato Marco del Dom Byron Beer, passiamo ora sulle rive del lago, al Birrificio Valcavallina di Renato Carro.

 

 

La sua avventura è cominciata, come spesso accade in questo ambiente, con un corso di degustazione e un pizzico di coraggio. Renato è nato e cresciuto a Bollate, in provincia di Milano, ma quando ha dovuto scegliere il luogo dove trasformare il suo hobby in un vero e proprio lavoro ha preferito le rive del lago a Endine Gaiano. In tempi non troppo sospetti, quando la birra artigianale non era poi così di moda, e i microbirrifici erano ancora pochi ma buoni, ha sperimentato, insieme alla moglie thailandese Pon, le sue personali ricette, diventando prestissimo un riferimento per tutta la bergamasca.

La prima birra Valcavallina andò bene, la seconda, la Sunflower, nata nel 2011, diventò mitica. Tanto che oggi si dice sia un vero peccato non averla assaggiata almeno una volta nella vita. Insomma, fu così che dal solito alambicco da 30 litri in casa Renato passò, nel 2010, a produrre 18mila litri e, nel 2014, addirittura 80mila. Le sue birre si trovano in tutta la Lombardia, ma non mancano le richieste da altre parti d’Italia e qualche volta persino dall’estero.

Il successo di pubblico è confermato anche dalla critica specializzata, che ne dice sempre un gran bene, prova ne è il gran numero di targhe, trofei e riconoscimenti raccolti all’ingresso del birrificio. Solo per fare qualche esempio, la pluripremiata Sunflower ha vinto il primo posto nella sua categoria nel 2015 su riconoscimento di Unionbirrai e, nello stesso anno, il birrificio si è portato a casa un terzo posto per Dark Side, nella categoria affumicate. Un po’ schivo e riservato, Renato ha in effetti un grande talento per la chimica e la poesia degli ingredienti, e riesce ogni volta a far sì che le materie con cui lavora siano espresse al meglio. Questo è, in effetti, il segreto delle sue birre. Oltre, ovviamente, alla dedizione (totale) e al continuo confronto con i grandi mastri birrai.

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Le birre del Birrificio Valcavallina. Ad oggi la produzione del birrificio prevede otto linee, di cui abbiamo degustato due chicche.

sun+flower-blonde+ale-birra+artigianaleSunflower. Golden Ale. Il classico. Considerata da molti il suo capolavoro, è effettivamente straordinaria. Forse la birra più estiva della produzione, come ricorda il suo nome, che non indica il girasole ma è l’accostamento di sun e flowers, i due elementi che meglio la descrivono. Un trionfo di profumi invidiabile. Una leggera nota di miele di acacia domina costantemente il palcoscenico dove si succedono uno dopo l’altro i profumi più estivi: prima quelli più consueti come la pesca gialla, il pompelmo e i fiori di campo, e poi è la volta della frutta tropicale, elegantissima, ananas e mango. Fresca in bocca e amara al punto giusto, è una birra che prima stupisce, poi affascina e infine richiede un alto sorso.

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Dark Side. Smoked Porter. La novità. Una delle ultimissime arrivate nello stabilimento del lago. Si tratta una via di mezzo tra una Porter Beer e una birra affumicata. La prima nota che si avverte, infatti, è una piacevole affumicatura, assolutamente equilibrata e mai troppo sgradevole, che ricorda gli odori di un camino di montagna e di castagne sul fuoco. Densa e compatta in bocca ma non troppo piena, in fondo, quando tutto è passato, emerge, a ventaglio, il carosello di sapori tipici di questa tipologia di birre: un po’ di caffè,  un accenno di cacao e, per chiudere, un finale alla liquirizia. Interessante.

 

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