Ritorno ai fasti del passato

I numeri da record delle Terme (che sono il nuovo treno della Valle)

I numeri da record delle Terme (che sono il nuovo treno della Valle)
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Forse non tutti sanno che SPA è acronimo per l’espressione latina salus per aquam. E che la storia delle terme non sempre ha seguito la filosofia della SPA, quella degli antichi romani, in cui le giornate alle terme erano momenti di svago, di relax e di riposo dalla vita quotidiana. I meno giovani di noi certo avranno memoria di quei tempi, neanche troppo lontani, in cui annunciare ai familiari l’imminenza di un weekend alle terme suscitava sentite preoccupazioni per la salute di chi si affidava a quelle che, a tutti gli effetti, erano percepite come semplici cure per malesseri di vario tipo. «Se c’è una cosa che teniamo che ci venga riconosciuta è proprio questa: aver contribuito in prima linea al recupero di un’idea delle terme che fosse più simile a quella degli antichi romani, allontanandoci dal concetto di cure termali e offrendo luoghi di svago e di benessere a chiunque lo desideri». Parola di Caterina Gianoli, responsabile della comunicazione del gruppo QC Terme, società che ha in gestione, tra gli altri, anche i bagni di San Pellegrino.

 

 

Numeri da record. Non a caso, dopo essersi ampiamente affermate come luogo per eccellenza in cui trascorrere giornate di benessere, le terme di San Pellegrino registrano numeri da capogiro, principale traino di una zona delicata come la Val Brembana. A quasi quattro anni dalla sua apertura, il registro visitatori non ha mai contato meno di centomila presenze in un anno, crescendo continuamente di stagione in stagione, fino ad arrivare ai 150 mila visitatori dello scorso anno, che, secondo gli studi di tendenza condotti riguardo alla struttura, dovrebbero raggiungere quota 180 mila al prossimo check. Si tratterebbe (e con ogni probabilità, si tratterà) di quindicimila presenze al mese, per una media di cinquecento ospiti al giorno. E se è vero che la maggior parte dei visitatori è composta da italiani, è vero anche che gli stranieri sono in costante crescita, sintomo del prestigio che la struttura ha saputo raggiungere in così poco tempo.

 

[Andrea Quadrio Curzio, QC Terme]

 

Il gruppo QC Terme. Nato nel 1982 da un’idea di Andrea e Saverio Quadro Curzio, il gruppo raccoglie nove centri di benessere in tutta Italia. Si tratta del più importante gruppo turistico-termale del nostro Paese, che tra l’altro non ha affatto intenzione di fermarsi, bensì progetta un’espansione anche oltre i nostri confini nazionali. Al momento le strutture QC Terme si trovano a Bormio (bagni nuovi e bagni vecchi), Roma, Milano, Pre Saint Didièr (con vista Monte Bianco), San Pellegrino, Torino e Dolomiti.

 

 

I bagni di San Pellegrino. Avete presente lo “champagne delle acque minerali”? Esatto, appunto, l’inconfondibile bottiglia verde che raccoglie l’acqua dalle fonti di San Pellegrino e accompagna pranzi e cene nei ristoranti di tutto il mondo. La fonte storica di quell’acqua, così come la sala delle mescite, luogo di balli e fasti della Belle Epoque, sono oggi comprese nel centro termale: la prima come attrazione, la seconda come luogo dove concedersi momenti gourmet tra una sauna e un bagno a vapore. E se San Pellegrino Terme è riuscito a raggiungere uno status (e un bilancio) tale da poter essere tranquillamente definito il vero e proprio traino della Val Brembana è anche perché l’offerta è incredibilmente appetibile. E l’impatto sul paesaggio è altro motivo di vanto dei bagni termali, in perfetta simbiosi con l’inconfondibile stile nouveau del Casinò, con cui forma un’accoppiata di grande gusto a livello di colpo d’occhio e sapienza architettonica. La storia delle acque termali di San Pellegrino, ricchissime di sali minerali e garanti di effetti benefici da secoli, si presenta da sola: le acque, definite “miracolose” da quel Leonardo Da Vinci che di miracoli (seppur tecnici e scientifici) è il principale esperto della storia italiana, sono state apprezzate e ricercate da personalità di ogni ambito ed epoca. Dal generale Luigi Cadorna alla “Grande Inter” di Helenio Herrera, Facchetti, Suarez e Mazzola; dai premi Nobel Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo al pluri-premio Oscar Federico Fellini, sono infatti moltissimi i grandi della storia che sono passati dalle acque di San Pellegrino. E magari è grazie a loro che hanno potuto pensare: «Bella, questa Val Brembana...».

Articolo pubblicato sul BergamoPost cartaceo del 21 settembre 2018

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