Più bella d'inverno

Una camminata in Val Taleggio che a Natale diventa una fiaba

Una camminata in Val Taleggio che a Natale diventa una fiaba
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Foto di Angelo Corna

 

Il freddo degli ultimi giorni, combinato alle precipitazioni delle scorse settimane, ha reso molti sentieri posti sulle nostre montagne insidiosi per il ghiaccio, presente sopratutto sopra i 2mila metri di quota. Luoghi spesso accessibili a tutti diventano così durante la stagione invernale pericolosi e proibitivi, rendendo i pochi tracciati restanti percorribili solo a escursionisti equipaggiati e preparati alla montagna “in invernale”. Esistono comunque sentieri sicuri, lontano da slavine e rischi, che possono essere affrontati con ciaspole o ramponi, a seconda dell’innevamento.

Un’atmosfera da favola. Uno di questi è il sentiero CAI 150, che vede la sua partenza dal bel paese di Pizzino, in Val Taleggio. Quella che d’estate è una noiosa strada jeepabile diventa durante l’inverno una bellissima distesa di neve. Se abbiamo la fortuna di salire dopo una recente nevicata possiamo assistere a un paesaggio da fiaba, dove il bianco, colore predominante in questa stagione, andrà ricoprire alberi, prati e rocce, rendendo il clima non solo natalizio, ma addirittura surreale. Il sentiero sale con pendenza dolce ma costante, compiendo ampi zig-zag e con chiara indicazione verso i Piani di Artavaggio, nostro possibile punto di arrivo. Li raggiungiamo dopo circa due ore di cammino e quasi otto chilometri. Ad attenderci troviamo un panorama che spazia sulla catena orobica e oltre, che ci ripagherà degli sforzi appena compiuti.

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I Piani di Artavaggio. I Piani di Artavaggio sono una nota località turistica, accessibile estate e inverno sia da Bergamo che da Lecco. Durante la stagione invernale diventano una meta ambita da sciatori e scialpinisti, ma anche di famiglie che cercano una giornata sulla neve e che approfittando degli impianti di risalita arrivano fino ai 1700 metri di quota. Una serie di rifugi e strutture accoglie i visitatori, che in questo caso hanno solo l’imbarazzo della scelta. I rifugi Casari, Nicola e Cazzaniga Merlini sono pronti a soddisfare le esigenze di centinaia di escursionisti, accontentando chi cerca ristoro con la buona cucina tipica del territorio. I Piani sono posti in provincia di Lecco, poco distanti da Taleggio e dalla Bergamasca. Si trovano a una quota compresa tra i 1600 e i 1900 metri e possono essere raggiunti in funivia da Moggio passando per la Valsassina o a piedi in circa due ore tramite una strada sterrata agro-silvo-pastorale, in alternativa al percorso precedentemente citato che vede il suo via da Pizzino.

Il Monte Sodadura. La nostra escursione può ancora proseguire, portando i più ardimentosi e allenati fino alla vetta del monte Sodadura e concludendo la giornata con un bellissimo giro ad anello. Ramponi ai piedi continuiamo lungo la traccia che sale nella neve (attenzione al ghiaccio!) fino al rifugio Nicola, posto a metri 1880. La sua strana struttura piramidale è posta proprio sotto le pendici del monte Sodadura, che da questo lato sembra inaccessibile! Valutando con attenzione le condizioni del manto nevoso possiamo decidere di guadagnarne la cima, posta a metri 2010 e che permette un bellissimo panorama su tutte le montagne limitrofe, primo fra tutti lo Zuccone Campelli. La discesa avviene poi dal versante opposto, che ci porterà al sentiero CAI 101 (Sentiero delle Orobie). In alternativa possiamo costeggiare la base della montagna sfruttando un sentiero accessibile a tutti, arrivando comunque sul lato opposto e ricongiungendoci al segnavia precedentemente citato.

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Tra facili saliscendi, in un ambiente panoramico e quasi dolomitico, raggiungiamo la vicina Bocchetta di Regadur e il sentiero CAI 120, che in costante discesa ci porterà ai Piani dell’Alben e all’ex rifugio Cesare Battisti, ora privato. Davanti a noi spicca un panorama bellissimo sulla vicina vetta del monte Sodadura, i Piani di Artavaggio, appena attraversati, e il vicino Resegone, con Grignetta e Grignone poste alla sua destra. Siamo ormai in prossimità del Rifugio Gherardi, a metri 1650 circa, punto perfetto per una pausa e un po di meritato riposo. Il rifugio è sempre aperto durante i weekend invernali ed è gestito dall’associazione Alpi Ande Due. Recuperate le energie ci attende una piacevole discesa lungo il sentiero sempre ben segnalato, che ci condurrà in località Capo Foppa, un paio di chilometri più a monte rispetto a dove abbiamo posteggiato l’auto.

Consigli e numeri. L’itinerario può anche essere percorso solo fino ai Piani di Artavaggio, con una piacevole ciaspolata adatta anche alle famiglie. Il sentiero è accessibile a tutti con una facile camminata di circa due ore. È buona regola documentarsi sempre in maniera adeguata sulle condizione meteo e lo stato dei sentieri, come disporre del giusto equipaggiamento adatto a un’escursione invernale. Riservata invece a escursionisti esperti e la salita al monte Sodadura, da effettuarsi con picca e ramponi. Il tragitto ad anello, compreso di salita e discesa alla vetta, tocca i 24 chilometri e i 1450 metri di dislivello, per un totale di sei ore di cammino, a seconda dell’innevamento.

 

 

La Val Taleggio. È una diramazione occidentale della Val Brembana che inizia nel comune di San Giovanni Bianco. La valle è percorsa dal torrente Enna che nel corso dei secoli, tra Taleggio e San Giovanni Bianco, ha formato una spettacolare forra della lunghezza di circa 3 chilometri, chiamata l'Orrido della Val Taleggio. Questo tratto, interessato dalla strada provinciale 25, è spesso soggetto a smottamenti e frane. L’ultima nel mese di settembre ha visto la strada bloccata per più di un mese. La valle dà anche il nome al famoso Taleggio che tutti conosciamo. Sono infatti numerosi gli alpeggi presenti nella zona.

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