Una rassegna di bufale

Cinque notizie che non lo erano Festa del papà vietata pro gay?

Cinque notizie che non lo erano Festa del papà vietata pro gay?
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1) La Russia raddoppia le importazioni di olio italiano contro l'olio tunisino

La decisione del Parlamento europeo di importare nell'Unione 70mila tonnellate l'anno in più di olio d'oliva tunisino ha fatto molto discutere in questi giorni, ma sia pochi giorni fa che alcune settimane fa avevamo spiegato che l'allarme lanciato da alcuni giornali era assolutamente esagerato. Approfittando di questa controversia, che ha spinto molte persone a scagliarsi ancora una volta contro i vertici europei, alcuni blog hanno pensato di trovare un perfetto giustiziere che avrebbe risolto la faccenda.

Si tratta ovviamente di Vladimir Putin, ormai trasformato dalle bufale sul web in una sorta di supereroe, il quale, per contrapporsi alla decisione del Parlamento europeo, avrebbe dichiarato di voler raddoppiare l'importazione di olio italiano in Russia. La decisione del leader russo sarebbe stata presa sia per correggere un'ingiustizia compiuta dalle autorità europee, sia per fermare quella che viene chiamata "invasione di olio tunisino" a discapito dei produttori italiani. Si tratta ovviamente di una bufala, che come molte altre ha sfruttato e contribuito ad alimentare la figura mitologica di Vladimir Putin, che è in realtà molto diverso da come viene rappresentato in questi blog.

 

2) All'asilo abolita la festa del papà per non offendere i genitori gay

Le festività tradizionali sono diventate spesso un'occasione di scontro anziché di incontro, così, invece che esaltare ciò che unisce le persone, si sfruttano queste ricorrenze per creare polemiche ed aizzare i lettori, che spesso credono ciecamente in ciò che viene scritto. L'esempio delle festività natalizie è ormai conosciuto a tutti, ed è quasi un appuntamento fisso di dicembre quello con le polemiche su presepi, crocifissi e celebrazioni tenute in scuole pubbliche. Accade spesso però che le polemiche siano create soprattutto da politici e giornali, nella maggior parte dei casi infatti i diretti interessati, ovvero genitori, bambini e insegnanti, sono i primi a chiarire la vicenda, riportandola alla sua reale dimensione.

Questa volta è toccato alla festa del papà, che, secondo quanto scritto da diversi giornali, sarebbe stata vietata all'interno di un asilo per non offendere le coppie arcobaleno o le famiglie di etnie diverse, che non conoscono questa tradizione. La scuola non ha risposto direttamente, ma lo ha fatto il Comune che, con una dichiarazione sulla Stampa, ha voluto subito ridimensionare la faccenda: «Nessuno ha avuto un'idea del genere. In realtà le maestre pensavano di celebrare la festa in modo diverso, per poter coinvolgere anche chi non ha un papà». Non si è trattato quindi un accorgimento per compiacere le coppie omosessuali, visto che la maggior parte dei bambini che vivono senza un padre lo hanno perso appena nati oppure non l'hanno mai conosciuto.

 

3) La Barilla venduta all'estero che usa grano tossico

La scorsa settimana è circolata sui social network una notizia a dir poco allarmante, che annunciava la vendita della Barilla ad una ditta americana e metteva in guardia sull'utilizzo di sostanze tossiche all'interno dei loro prodotti. Alcuni blog hanno scritto: «La Barilla non è più italiana ma americana e usa grano con tassi di microtossine altissimo (ammuffito) derivante da lunghi stoccaggi al prezzo più basso possibile. L'UE nel 2006 ha alzato con un colpo di mano i livelli accettati di microtossine presenti nel grano duro, di modo che tanti paesi potranno produrre grano duro in dei clima non adatti badando solo alla quantità, distruggendo i contadini del sud Italia il cui grano non contiene microtossine e portando al fallimento le industrie sementiere mediterranee».

Molte persone sono state ingannate ma la bufala risale almeno ad un paio d'anni fa, quando la stessa Barilla aveva smentito con un comunicato dettagliato le notizie circolate sul web. Al termine del comunicato, l'azienda ha anche reso noto che la dottoressa a cui viene attribuito il falso articolo non ha mai scritto tale messaggio e infatti ha sporto denuncia presso le autorità competenti per l'incriminazione di coloro che hanno fatto un uso strumentale della sua identità.

 

4) Titolo MotoGP revocato a Lorenzo e assegnato a Rossi: usava motore irregolare

Il mondiale di MotoGP sta per prendere il via e forse per molti appassionati stanno riaffiorando le emozioni provate nello scorso finale di stagione, con la grande delusione per i tifosi di Valentino Rossi e la rabbia nei confronti del vincitore Jorge Lorenzo. Qualcuno ha approfittato del momento propizio per diffondere l'ennesima bufala sull'argomento, dando false speranze ai sostenitori del Dottore e inventando l'ennesima vittoria a tavolino.

«Dopo mesi e mesi di indagini - si legge su alcuni blog - oggi la FIA ha presentato un dossier dove viene documentato il lavoro irregolare svolto dai tecnici di Lorenzo sul motore della sua Yamaha, infatti, il pilota spagnolo avrebbe corso per tutta la stagione usando un motore non regolare, che faceva guadagnare molta velocità in uscita dalle curve. Immediata la decisione dei vertici FIA, revocare il titolo di campione del mondo a Jorge Lorenzo e assegnarlo al secondo classificato Valentino Rossi. Giustizia è fatta». L'articolo è stato condiviso da migliaia persone, ma il sito che l'ha diffuso è in realtà uno dei tanti blog che si auto-definiscono satirici e che si divertono a far circolare notizie false.

 

5) La falsa risposta di Durex su Twitter

In seguito alla diffusione dell' immagine apparsa sui social network che mostra un commento del brand Durex accostato al... Pubblicato da Durex Italia su Mercoledì 9 marzo 2016

La figura del social media manager è nata soltanto da pochi anni, ma per grandi aziende e personaggi famosi è diventata subito fondamentale. In alcuni casi è bastata una risposta fuori dalle righe o un'immagine di cattivo gusto pubblicata sui profili di grandi società, per comprometterne l'immagine in maniera quasi irreparabile. In questi giorni sui social network è circolata l'immagine di un tweet lanciato da quella che sembra una ragazza molto giovane, che ha dimostrato una conoscenza a dir poco approssimativa dell'economia mondiale: «Non ho mai capito perché se ci sono pochi soldi non se ne possono stampare semplicemente di più! Dopotutto sono solo pezzi di carta!».

I commenti ironici sono stati moltissimi, ma ciò che ha più fatto scalpore è stata la presunta risposta della Durex, azienda specializzata nella produzione di preservativi: «Voi continuate pure a non ascoltarci, questi poi sono i risultati». Qualcuno era già pronto a stringere la mano al tagliente social media manager, ma l'azienda non ha gradito questa bufala e ha subito comunicato la propria estraneità tramite la propria pagina Facebook.

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