Albano Sant’Alessandro, nominato il commissario (dopo lo scandalo)
Il sindaco Maurizio Donisi non si è dimesso, ma l'hanno fatto i suoi assessori (tranne la vicesindaca)
Dopo le dimissioni di tutti gli assessori di Albano Sant’Alessandro, eccezion fatta per la vicesindaca Claudia Vanoncini, che condanna l'episodio ma difende a spada tratta l'attività amministrativa del sindaco Maurizio Donisi, il Comune sarà commissariato.
I membri della maggioranza speravano nei giorni scorsi che il primo cittadino facesse da solo un passo indietro, capendo come la gravità di quella vicenda, ormai divenuta giudiziaria, offuscasse la sua figura istituzionale. Ma la retromarcia non c'è stata, per cui anche sotto la pressione dell'opposizione hanno deciso di farsi da parte loro, aprendo la strada al commissariamento, avviato dalla prefettura ieri mercoledì 3 marzo con la nomina di Domenico Marino.
Il cosiddetto «scandalo» era venuto fuori venerdì 19 febbraio scorso, quando alle elementari del paese una docente aveva rinvenuto nel bagno delle maestre una microtelecamera nascosta nell'erogatore della carta igienica. Allertata la preside ed i carabinieri, a un certo punto era stato lo stesso Donisi, anche lui insegnante dell'istituto, ad ammettere di averla piazzata per condurre un maldestro gioco erotico con una collega. Oltre al fascicolo aperto in Procura ora si ha anche un procedimento disciplinare aperto dalla scuola, mentre fin da subito le opposizioni avevano suggerito fortemente al sindaco di dimettersi. Ma lui, dopo una settimana di silenzi, con un post su Facebook aveva rifiutato tale ipotesi.
Gianmario Zanga, Lega Nord di Albano, ha dichiarato: «Onore ai 7 consiglieri che hanno ridato dignità al paese» , mentre l'altra lista di minoranza, Albano Cambia, commenta le dimissioni degli assessori con un post sulla sua pagina Facebook: «Apprendiamo con favore la decisione dei 7 assessori e consiglieri di rassegnare le dimissioni, gesto doveroso per il quale esprimiamo rispetto e che apprezziamo in qualità di cittadini prima di tutto. Altrettanto siamo sconcertati dalle mancate dimissioni e scuse da parte del sig. Donisi, che non mostra di aver compreso la gravità del gesto».