Gasperini alla vigilia di Spezia e Real: «Stiamo bene, non farò riposare nessuno»
Prima della gara con i liguri il tecnico della Dea ha fatto il punto in conferenza stampa, parlando anche della sconfitta con l'Inter e dell'imminente trasferta di Champions League
di Fabio Gennari
Il tecnico dell'Atalanta Gian Piero Gasperini ha incontrato la stampa alla vigilia della sfida con lo Spezia e le sue parole hanno toccato, a 360 gradi, anche la gara persa contro l'Inter e la sfida di martedì contro il Real Madrid.
Mister, nonostante la sconfitta di lunedì scorso c'è parecchio di cui essere soddisfatti.
«Noi dobbiamo guardare a noi stessi, al nostro percorso. È stata un’ottima gara per l’Atalanta, anche se il risultato è negativo e c’è dispiacere. Per noi è un modo di crescere, abbiamo guadagnato posizioni in questi anni e giochiamo in Europa. Ci si può arrivare in tanti modi, sono tutti validi quando riesci a ottenere il risultato. Il nostro percorso è chiaro. Io personalmente cerco di seguire quella più vicina alle mie idee. La società me lo lascia fare e ci proviamo».
I vostri avversari hanno esultato parecchio al fischio finale, nonostante non abbiano incantato.
«Anche noi se vinciamo questo tipo di partite esultiamo, giusto esprimere soddisfazione e fare festa quando non è irrispettosa verso gli avversari. Ogni partita ha la sua storia, va interpretata in base a come si svolge, noi abbiamo messo in campo il massimo. Quello che fanno gli altri non ci riguarda. A volte gli episodi cambiano tutto, a noi su calcio d’angolo nel primo tempo non è andata bene mentre all’Inter sì. Dobbiamo essere pronti a giocare più tipi di calcio. Con lo Spezia avremo altre difficoltà».
Ultima annotazione sulla gara con l'Inter: cosa pensa della prestazione di Djimsiti?
«Strepitoso. Per me l’altra sera abbiamo fatto una straordinaria partita difensiva, in spazi grandi abbiamo difeso davvero alla grande. Tutti. Djimsiti, Romero, Toloi, ma anche Gosens con Hakimi e Maehle. Abbiamo concesso un angolo e due fughe poi rimediate. Facciamo tanti gol, ma sappiamo anche difendere bene».
Con lo Spezia non sarà semplice, diceva.
«Massima concentrazione, assolutamente. Abbiamo poi quattro giorni per pensare al Real, sono sufficienti. Lo Spezia è un bell’esempio, stanno cercando di raggiungere il proprio obiettivo, che è la salvezza, attraverso il gioco. Per loro sarebbe una grande vittoria. Ho visto gare loro che mi hanno davvero divertito. Magari con un altro atteggiamento avrebbero la stessa classifica, ma il loro approccio è comunque encomiabile: squadra e allenatore si stanno facendo molto apprezzare. Loro gestiscono bene la palla, tecnicamente giocano con sicurezza. All’andata forse è stata la gara più brutta, ci eravamo ritrovati il giorno prima dopo le Nazionali. Potevamo vincerla, ma ho apprezzato lo Spezia. Domani dovremo fare molto meglio, l’Atalanta è scresciuta e ha una bella mentalità. Dobbiamo vincere per alimentare una classifica buona ma molto compatta».
Qual è più importante, come partita, tra le prossime due?
«Sono importanti tutte e due le gare, anche se in modi diversi. In campionato siamo in tante squadre in pochi punti, ma abbiamo dodici gare per raggiungere il nostro obiettivo. A Madrid è partita secca. Noi cerchiamo di interpretare al meglio ogni gara. Martedì è un grande evento».
«Oggi prova, non ha avuto nulla e ieri sembrava molto meglio. Se sta bene gioca anche domani sera, altrimenti viene in panchina».
Come si può ulteriormente ridurre il gap con le altre? Ormai siete vicinissimi...
«Noi siamo l’Atalanta, non possiamo pensare di prendere giocatori a 40-50 milioni con contratti altissimi. L’Atalanta ha uno standard, ha speso anche tanto per quello che è il suo target. È un anno di pandemia, non dimentichiamolo: la proprietà ha avuto anche difficoltà con i negozi e tutto il resto. Se arriva giugno e vengono e ti prendono giocatori il divario si allarga. Noi dobbiamo essere bravi e veloci nelle nostre operazioni, senza sbagliare. Certo, anche il mercato dell’Atalanta deve seguire obiettivi diversi rispetto al passato. Romero, Pessina e Maehle hanno dato tanto, non si può fare troppo: l’Atalanta ha bilanci sani, altri hanno centinaia di milioni di debiti ma possono sostenerli. Noi pensiamo a seguire il nostro percorso. Miglioriamo, siamo solidi e forti: lo siamo sembrati anche contro la prima in classifica. Succede magari meno spesso di vincere contro squadre di altissimo livello rispetto ad altre, per noi è una grande motivazione questa. Per migliorare. Però non può contare solo il risultato. Anche quella di Milano è una piccola vittoria per noi, quello che distingue l’Atalanta da altre situazioni è questo: qui l’ambiente è forte e gratifica, non chiede solo la vittoria».
È sorpreso dall'eliminazione della Juventus dalla Champions?
«Per il calcio italiano sarebbe bello portare tante squadre avanti. Non mi sorprende l’eliminazione della Juve, il Porto ha giocatori forti ed è una bella squadra. Sono formazioni che nei loro Paesi sono ai vertici, hanno giocatori di livello. A volte c’è presunzione qui in Italia, si pensa solo ai nomi. È una fortuna anche per noi, magari ti considerano meno ma poi nelle partite il valore si vede. Il Real è una squadra di altissimo livello, sono curioso, ma non possiamo snaturarci: puoi anche farti male, è già successo. Ma vogliamo provarci».
Pensa di far rifiatare qualcuno contro lo Spezia?
«Non abbiamo bisogno di rifiatare, faccio fatica a capire anche i turni di riposo. Non li concepisco, i giocatori uguale. Gli unici rischi sono gli infortuni. Hateboer e Sutalo sono out, i tempi non sono immediati per entrambi».
Giocherà ancora Sportiello?
«Non capisco questo tormentone. Sportiello sta facendo bene, vogliamo crescere in un ruolo delicato come è quello del portiere. Lo può fare Sportiello, Gollini o anche il mercato. Si può crescere in tanti modi».
Ronaldo e Messi fuori dalla Champions che significato ha?
«Significa che è una competizione durissima. Dobbiamo metterci anche nell’idea che tra qualche anno non saranno più in campo, è il calcio. Ora ce ne sono altri. In Europa quelli che stanno in alto sono tutte squadre che hanno vinto i campionati di casa, in generale è vero che hanno un approccio molto offensivo».
In Europa ci sono anche campioni come Haaland.
«È bello vedere nascere giocatori così. Ha caratteristiche diverse, anche Mbappè è meno tecnico. Non so se sia l'effetto dei tempi, l’aspetto fisico è incredibile. Ronaldo e Messi sono due esempi diversi, hanno fatto tantissimi anni ad alto livello».