Riproduzioni certificate

Lino in Val Gandino, la prima copia della Sindone il Giovedì Santo a "Porta a Porta"

Anteprima televisiva per il progetto che ha visto seminare un campo a Gandino nel pieno della pandemia. Decisive la filiera bergamasca d'eccellenza e la collaborazione con il Centro Studi Internazionale di Studi sulla Sindone di Torino

Lino in Val Gandino, la prima copia della Sindone il Giovedì Santo a "Porta a Porta"
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In coincidenza con la Settimana Santa vive le sue fasi cruciali il progetto “Lino Val Gandino”, che punta a ripristinare coltura e cultura del lino, arrivando a produrre copie certificate della Sacra Sindone. Nella serata del Giovedì Santo (1 april), su Rai Uno, dopo la fiction trasmessa in prima serata, la prima copia del sacro lino verrà presentata negli studi di Porta a Porta, il salotto televisivo per eccellenza guidato da Bruno Vespa, in onda da ben 25 anni.

Ospiti in studio saranno Pierluigi Fusco Girard, amministratore delegato del Linificio Canapificio Nazionale di Villa d’Almè, e Massimo Belotti, contitolare di Torri Lana 1885 di Gandino. In collegamento da Torino interverrà il prof. Enrico Simonato, segretario del Centro Studi Internazionale sulla Sindone, che unitamente al Museo della Sindone è riferimento dell’iniziativa.

Il progetto “Lino Val Gandino” ha come capofila il Comune di Peia, cui si affiancano il Comune di Gandino, il Distretto de Le Cinque terre della Val Gandino, la Comunità del Mais Spinato e un gruppo di aziende d’eccellenza del territorio bergamasco. Oltre alle due realtà rappresentate in studio va ricordato anche l’impegno di EFI Reggiani di Grassobbio, che ha realizzato la stampa ad alta risoluzione.

I partners del progetto Lino Val Gandino il 5 agosto 2020 a Gandino. Da sinistra: Lorenzo Aresi (presidente Pro Loco Gandino), Giorgio Rondi (Linificio Canapificio Nazionale), Filippo Servalli (coordinatore e vicesindaco di Gandino), Massimo Belotti (Torri Lana 1885), Silvia Bosio (sindaco di Peia), Piero Torri (famiglia Torri – proprietari terreno di coltivazione), Enrico Simonato (segretario Centro Internazionale di Studi sulla Sindone), Angelo Savoldelli (Comunità del Mais Spinato di Gandino), Don Innocente Chiodi (prevosto di Gandino)

Il lino è stato coltivato a Gandino nel 2020, in piena pandemia, su un terreno di proprietà della famiglia Torri. Raccolto nell’estate successiva, è stato trattato grazie al Linificio Canapificio Nazionale e tessuto nella sede di Torri Lana 1885, all’imbocco della storica “Via della Lana”. Per l’impressione dell’immagine (un file ad altissima risoluzione che occupa la memoria di un intero pc) è stato utilizzato il procedimento della stampa a pigmento. A scortare a Roma la prima copia frutto del progetto sarà Filippo Servalli, vicesindaco di Gandino e coordinatore del progetto.

Le copie certificate della Sacra Sindone saranno destinate, a discrezione della Diocesi di Torino, a chiese e realtà di tutto il mondo. Nella primavera 2022 una copia sarà presentata, in un’apposita sezione, al Museo della Bibbia di Washington. Da ricordare che la Val Gandino torna negli studi di Porta a Porta a pochi mesi di distanza. In occasione del Natale 2020, fu infatti allestito in studio un presepe proveniente dal Museo della Basilica di Gandino, a ricordo dei tragici giorni della pandemia in Val Seriana.

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