Bentornato, ma non troppo

Com'è che l'ex fuoriuscito Sorte è rientrato in Forza Italia dal portone principale

Il parlamentare di Brignano aveva lasciato gli azzurri, in polemica, nel 2019. Poi il naufragio del progetto con Toti. Ora un lancio d'agenzia e una cena...

Com'è che l'ex fuoriuscito Sorte è rientrato in Forza Italia dal portone principale
Pubblicato:
Aggiornato:

di Wainer Preda

Un ritorno, per una Forza Italia che da decenni a Bergamo perde i pezzi costantemente, è già una notizia. Quando poi il ritorno si chiama Alessandro Sorte, il clamore nella politica bergamasca è inevitabile. PrimaBergamo ve lo aveva anticipato 5 settimane fa. Il deputato, già segretario provinciale, assessore regionale e poi parlamentare azzurro, era di nuovo sulla via di casa. Quella che aveva lasciato nell’agosto 2019, in aperta polemica. Mentre Forza Italia si sfilacciava, e i colonnelli di allora, secondo lui, ostacolavano la nascita di una nuova classe dirigente capace di mettere in campo il rilancio.

Con Giovanni Toti aveva dato vita a “Cambiamo!”. Due anni di lavoro, finiti come neve al sole davanti all’enormità del compito: creare, ex novo, un partito in Italia. Risultato, passaggio al gruppo misto. E mentre i giornali parlavano di un possibile avvicinamento a Fratelli d’Italia (con i quali ha sempre intrattenuto ottimi rapporti fin da Atreju), e l’amico transfuga Paolo Franco faticava a farsi accettare e a far accettare ai suoi l’approdo meloniano, lui valutava con grande attenzione la mossa giusta. Per sé e per il suo elettorato. Moderato. Centrista. Di centrodestra, più che di destra.

Galeotto un lancio d’agenzia

Per mesi, Sorte ha tessuto la tela, a Roma. Ben presto i vertici azzurri nazionali e regionali si sono resi conto che il suo spostamento, oltre a riportare consensi in Bergamasca, avrebbe trascinato con sé almeno altri 4-5 parlamentari. In più, galeotto fu un lancio d’agenzia. Quello dell’inizio della settimana scorsa, dove il deputato di Brignano manifestava il suo sostegno alla candidatura di Berlusconi al Quirinale. «È stata la scintilla - confessa Sorte - che ha messo in moto l’incontro di venerdì scorso». Non un incontro qualunque. Ma una cena. Ad Arcore. Con il leader supremo. Due ore di colloquio sui nodi politici. «Ho trovato Berlusconi in forma, molto motivato - racconta il deputato -. Abbiamo fatto un’ampia panoramica e condiviso una road map per rilanciare un progetto politico importante per il Paese». «Poi, detto fra noi - scherza - gli ho portato anche i prodotti del nostro territorio. La torta di Treviglio, l’amaro Marelèt e il melone di Calvenzano, che ha molto apprezzato».

Bentornato ma non troppo

Ora però viene il difficile: tornare in un partito che non dappertutto lo accoglierà a braccia aperte (eufemismo). A partire da Bergamo. Non più tardi di un paio di settimane fa, il commissario provinciale azzurro Alessandra Gallone, a proposito di un possibile ritorno di Sorte e del collega Stefano Benigni, aveva dichiarato al Corriere della Sera: in Forza Italia non ci sono «porte girevoli». E, testuale: «Io sono senatrice e vicecapogruppo, responsabile nazionale di diversi settori e coordinatrice provinciale. Non penso che il partito possa fare scelte non condivise da me o da Gregorio Fontana: vorrebbe dire che non c’è democrazia né dialogo». (...)

Continua a leggere su PrimaBergamo in edicola fino al 9 dicembre, oppure in edizione digitale cliccando QUI

Seguici sui nostri canali