Il rebus

Provincia, problemi con l'accordo Lega-Pd: nella maggioranza non possono entrare tutti

Il Carroccio non vuole la lista di Sorte, FdI è contro le larghe intese e Gandolfi deve trovare la sintesi per portare avanti il suo programma

Provincia, problemi con l'accordo Lega-Pd: nella maggioranza non possono entrare tutti
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Se qualcuno riteneva che il grosso delle difficoltà sarebbe stato superato con l'elezione, ottenuta con un accordo Lega-Pd poco gradito a molti, di Pasquale Gandolfi a presidente della Provincia, adesso dovrà rivedere i suoi progetti. Il nuovo inquilino di via Tasso infatti dovrà trovare la sintesi tra varie istanze, per certi aspetti difficili da conciliare.

Il gruppo del Pd, con il segretario provinciale Davide Casati, vorrebbe una maggioranza la più estesa possibile, in modo tale da gestire senza troppi scontri i problemi legati alla pandemia e i fondi del Pnrr. Anche la Lega è per l'inclusione nella coalizione di altre forze, come i moderati della lista "Comuni protagonisti Provincia sostenibile" di Alessandra Gallone, collegata a Forza Italia. Tuttavia, il Carroccio non è disposto ad accettare l'ingresso dell'altra lista di centrodestra, "Civici moderati" di Alessandro Sorte, appoggiata anche da Stefano Benigni, protagonista di uno scontro prima del voto con il coordinatore della Lega, Cristian Invernizzi. Benigni lo aveva criticato per il patto con i Dem, accusandolo di voler dividere la coalizione del centrodestra e sostenendo di non voler fare patti con la sinistra. Frecciata a cui Invernizzi aveva replicato in maniera secca, sostenendo che «con lui e Sorte si fosse perduto già abbastanza tempo».

Bisogna dire anche che, nonostante quest'ultimo abbia fatto ritorno tra gli azzurri (mentre il giovane collega rimane nel limbo di "Cambiamo"), non è affatto certo che un cambio d'opinione dei leghisti possa spianargli la strada: tanti sono stati in passato gli attriti con la Gallone, che in queste ultime elezioni provinciali lo ha avuto come principale contendente, andando in pratica a pescare nello stesso bacino di voti con due liste diverse.

Per quanto riguarda FdI, il suo segretario territoriale Andrea Tremaglia non ha fatto mistero, fin dall'inizio, di essere poco contento dell'alleanza Lega-Pd, invitando i suoi a votare scheda bianca e annunciando che gli eletti del suo schieramento non avrebbero accettato deleghe. Come se non bastasse, uno dei sei consiglieri eletti nelle file del Carroccio, il sindaco di Orio Alessandro Colletta, ha fatto richiesta di iscrizione proprio nel partito della Meloni, a complicare ancor di più la situazione.

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