Noemi, vana la corsa all'adozione: ecco come funziona in realtà
Arrivate centinaia di richieste per prendersi cura della bimba. Ma sarà il Tribunale dei minori a selezionare la famiglia fra quelle da tempo in lista d'attesa
di Wainer Preda
Ha passato i primi giorni nell’incubatrice e sta bene la piccola Noemi. La bimba, lasciata dalla mamma nella “culla per la vita” il 3 maggio scorso, a Loreto, è ancora ricoverata nel reparto di Patologia neonatale dell’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, diretto da Giovanna Mangili.
Pesa circa tre chili. Mangia e dorme tranquilla. Le sue condizioni sono normali e stabili. Gli esami a cui è stata sottoposta dicono che è in buona salute. Non è prematura, la sua nascita è stata a termine anche se del parto non si conosce nulla. L’incubatrice è servita per darle il calore che le è mancato dalla madre, i primi giorni. Presto, però, passerà in culla.
Avvolta nel pigiamino, circondata dall’affetto e dalle attenzioni di medici e infermieri, il suo caso ha scosso l’opinione pubblica bergamasca che ancora spera in un ravvedimento della mamma.
Avrà ancora qualche giorno di tempo. Anche se finora non si è fatta sentire, nonostante le offerte di aiuto delle istituzioni e delle associazioni. Nello straziante biglietto d’addio alla bimba, la donna ha scritto di aver partorito da sola. In casa, prendendosi più di un rischio, il giorno stesso in cui ha lasciato la piccola. Ai pronto soccorso bergamaschi non risultano richieste di assistenza o di cura.
Domani, domenica 14 maggio, scade il termine per un suo passo indietro. Fino ad allora, potrà presentarsi in ospedale e riconoscere la bambina senza incorrere in alcun problema legale. Passata la scadenza, toccherà al Tribunale dei minori di Brescia trovare una sistemazione alla piccola.
Cosa succede col Tribunale
Dopo il decimo giorno, l’Ufficiale di Stato Civile del Comune di Bergamo darà un nome e un cognome temporaneo, di fantasia, che poi cambierà al momento dell’adozione. In tempi brevissimi, il Tribunale emetterà una sentenza in cui dichiara lo “stato di adottabilità” della bambina e contestualmente disporrà la possibilità del collocamento della piccola presso una delle coppie aspiranti all’adozione.
Sono state centinaia le chiamate e le mail con richieste d’affido, anche temporaneo, piovute sull’ospedale e al tribunale, alle associazioni, alla Croce Rossa e persino al Comune. Ovviamente, non basta dare la propria disponibilità per ottenere un bambino. In realtà, il Tribunale dei minori segue una precisa procedura normativa (...)