Elena Carnevali presenta la coalizione: in quattrocento in Fiera
La candidata sindaco del centrosinistra racconta il suo programma e attacca Pezzotta: «Bergamo non merita un sindaco part-time»
di Wainer Preda
Palloncini blu e gialli. Cartelloni, bandiere, magliette colorate e parecchio entusiasmo. È cominciata così la presentazione ufficiale della coalizione che sosterrà l'ex deputato Elena Carnevali nella corsa a Palazzo Frizzoni.
Sul palco della fiera di Bergamo, nel tardo pomeriggio di sabato 20 aprile, la candidata sindaco, il sindaco uscente e candidato alle Europee Giorgio Gori, il sindaco di Brescia Laura Castelletti, il vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo.
In quattrocento, magliette e bandiere
Sala Caravaggio gremita. In platea circa 400 persone, di cui 180 candidati, facilmente distinguibili per le loro magliette. Rosse per il Partito Democratico, bianche per la lista Carnevali, blu per la Lista Gori. Senza divisa invece le altre liste, presentate una a una al pubblico.
Del variegato (fin troppo) schieramento di Carnevali, oltre alle già citate liste civiche della candidata, del sindaco uscente e di quella ufficiale del Pd, fanno parte anche Futura (composta da Sinistra Italiana e Verdi), Bergamo Insieme (civica del giornalista Paolo Aresi) e Bergamo Europea (formata da + Europa e Italia Viva).
Abbracci, profluvi di ringraziamenti a Gori (il più applaudito), ogni lista ha raccontato il motivo per il quale si presenta e cosa vorrebbe fare. Nella carrellata di buoni propositi non sono mancate le stoccate agli avversari. Il vicesindaco uscente Sergio Gandi (Pd) ha detto che il programma del centrodestra guidato da Andrea Pezzotta «è pieno di buchi».
La lista Futura, capitanata da Oriana Ruzzini ha chiesto attenzione «all’ambiente e alla salute dei cittadini attraverso politiche mirate», mentre Alberto Magistro, della stessa lista, vorrebbe «piena titolarità dei diritti per la comunità Lgbtqia+».
Aresi, per Bergamo Insieme, ha insistito sulla “glaciazione demografica”, sottolineando che l’avversario da battere è l’assenteismo. Gli esponenti di Bergamo Europea si dicono «riformisti» e sono contro la destra «oscurantista, omofoba e antieuropea». Propongono per la nostra città «un balance fra competitività economica e vivibilità, con l’aeroporto uno dei campioni dell’esportazione».
Il primo cittadino di Brescia, Castelletti, tesse le lodi di Gori, poi auspica di vedere «le due sindache della A4». Il sindaco uscente di Bergamo fa un discorso più ampio. Sorride più del solito e confessa: «Non posso pensare che dopo dieci anni di lavoro, Bergamo possa tornare indietro a 15 anni fa, a quella città piccola e paga del suo benessere». Poi aggiunge, rivolto a Carnevali: «Con Elena ci sono persone competenti, dall’altra parte non vedo una squadra e se la vedo mi preoccupa».
Le stoccate di Elena Carnevali
Anche Elena Carnevali non risparmia stoccate. Dopo aver raccontato che «durante il mio impegno parlamentare la collaborazione non è mai mancata, anche con i miei avversari politici, che non ho mai considerato nemici», parte all’attacco di Pezzotta.
«Bergamo - dice - non merita un sindaco part time. Se il mio avversario intende continuare nel contempo la sua professione di avvocato vuol dire che non ha capito che cos’è Bergamo oggi» (argomento non nuovo, a cui Pezzotta, peraltro, ha risposto che governare la città sarà la sua prima attività).
Poi Carnevali parla di «cultura della pace», di «sistema Bergamo» (concetto piuttosto aleatorio, a dire il vero) e di «modello Gori». Chiede di «liberare il tempo delle donne» (applausi), attacca scandalizzata l’avversario sull’assessorato alla disabilità, dice che «è tempo di ricucire i legami in città attraverso lo spazio pubblico come luogo della socialità».
Ripropone i 500 contratti d'affitto agevolato per le giovani coppie sotto i 35 anni e l'impegno dei cinque milioni di euro per sostenerlo. Rilancia il suo piano sulla sicurezza, con l'incremento degli agenti di polizia locale, poi si scaglia contro «i decreti Salvini che spingono gli immigrati verso l'illegalità». E infine chiede alla platea «di darle fiducia e di trasmettere fiducia ai cittadini».
Abbracci, strette di mano, sorrisi e di nuovo bandiere al vento.
Fiducia a Carnevali e al suo staff per continuare il lavoro di Gori, nn voto a Bergamo e nn sono del pd
Certamente la Bergamo attuale è frutto di un lavoro illuminato dell'amministrazione Gori e ancora prima dell'indimenticato Roberto Bruni che nella sua laicità ha coniugato frequentemente le esigenze de cattolicissimi bergamaschi a quelle dei diseredati che si sono insediati in città. Speriamo che il nuovo primo cittadino/a sappia fare altrettanto e non a mezzo servizio.... altrimenti si parte già zoppi
E' la continuazione dell'era Gori con la collaborazione dei bresciani per sminuire l'importanza di Bergamo e dei Bergamaschi,gente che non ha niente a che fare con NOI,una sinistra allo sbando.