Contro la Fiorentina, domani alle 18 a Bergamo, l’Atalanta che scenderà in campo è tutta da scoprire. Non tanto per dubbi particolari o infortuni (ai box ci sono solo Bakker e Scalvini) ma, piuttosto, perché non conosciamo ancora quello che propone Palladino nelle situazioni in cui ci sono tante gare in pochi giorni. E nemmeno guardare al passato può aiutare, mai ha avuto una squadra di questo livello ed era arrivato in corsa. Una combinazione che, unita al bisogno di fare risultato, mischia ancora di più le carte.
A Francoforte, ad esempio, hanno giocato la seconda gara di fila veterani come Djimsiti e De Roon, a Zappacosta sono stati risparmiati gli ultimi 20 minuti ma il dubbio si pone: dentro ancora tutti e 3 con la possibilità di far giocare altri compagni mercoledì in Coppa Italia con il Genoa oppure avanti così? In avanti, invece, più semplice pensare che De Ketelaere, Lookman e Scamacca trovino continuità, la prestazione in Champions merita applausi e il centravanti romano, quello con meno condizione di tutti, ha riposato nel finale.
Per il resto, tra Fiorentina e Genoa – senza dimenticare poi Verona – ci sarà la possibilità per tanti di dare una mano. Ahanor e Kolasinac in difesa, Zalewski e perché no Bernasconi sulle corsie esterne, Musah e Brescianini in mezzo oltre a Pasalic e il tridente (più uno) di scorta ovvero Samardzic, Krstovic, Sulemana e Maldini sono tutti elementi che possono ambire tranquillamente ad entrare nelle rotazioni anche tra i titolari per cercare di dare continuità ai risultati dei nerazzurri.