L'editoriale di Xavier Jacobelli

Caro Gasp, se con Malinovskyi l'hai fatto apposta, sei un genio. E Ruslan deve restare

Caro Gasp, se con Malinovskyi l'hai fatto apposta, sei un genio. E Ruslan deve restare
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di Xavier Jacobelli

Non sappiamo se, prima di giocare contro il Milan, Gian Piero Gasperini abbia detto di proposito ciò che ha detto su Malinovskyi, mettendone in dubbio la permanenza a Bergamo «perché è giusto che l'Atalanta sul mercato cerchi anche giocatori capaci di segnare più di 6 gol a stagione». In realtà, Ruslan nell’ultima annata di gol ne ha segnati 10: 6 in campionato e 4 nelle Coppe. Transeat.

Un fatto è assodato: se l’allenatore dell'Atalanta voleva pungolare l’orgoglio del campione ucraino, c’è riuscito benissimo. Ruslan ha segnato ed è risultato fra i migliori meritandosi l’ovazione del pubblico e quel coro che l'ha invitato a restare. Altro che Marsiglia e, con tutto il rispetto, lo scambio con Under: se Conte e il Tottenham non fanno scherzi entro le ore venti del primo settembre, Malinovskyi deve rimanere e Gasp saprà come come farlo rendere ancora di più.

In fondo, se Gian Piero non avesse più creduto in lui, perché l'avrebbe schierato titolare proprio nella supersfida con il Milan? Mossa felice, per la soddisfazione di un pubblico il cui sostegno è stato straordinario, come solo i tifosi dell'Atalanta sanno sempre essere, nella buona e nella cattiva sorte.

Contro i campioni d'Italia, la gente di Bergamo ha raccolto l'appello di Luca Percassi che, sabato a Zingonia, aveva toccato le corde giuste dicendo cose semplici al momento giusto. Il bel pareggio con il Milan dopo la vittoria di Marassi dice che la nuova Atalanta è sulla strada giusta per ritornare l'EuroAtalanta. Lookman continua a confermarsi un acquisto azzeccato. Contro la Samp aveva segnato un gol pesante, finalizzando l’azione deliziata guarda caso dal tocco di Malinovksyi; contro il Milan è stato una spina nel fianco della difesa rivale.

Occhio ai particolari: come a Marassi, anche a Bergamo l’Atalanta ha chiuso la sfida mandando in campo i tre ragazzi di Zingonia: Scalvini, Okoli e Zortea. In tribuna c’era Mancini che ha sicuramente apprezzato. Bisogna credere nella nuova Atalanta: suo malgrado non impegnata nelle coppe europee per la prima volta dopo cinque stagioni, la Dea sarà la mina vagante del campionato.

Qualcosa ci dice che ci divertiremo un mondo.

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